La risposta all'europarlamentare Pd
Giorgio Gori in Tunisia: trattare non è tacere, doveva dire: alt al massacro dei migranti
Quanto al suo ottimo lavoro come sindaco, non lo ho mai criticato. Ma non capisco proprio cosa c’entri il suo passato di sindaco con la lotta per la salvezza dei profughi vittime del regime di Saied.
Politica - di Piero Sansonetti

Carissimo Gori,
Penso che incontrare, senza esprimere indignazione, le autorità di uno Stato che sta sistematicamente torturando e sterminando i profughi, e che per di più lo sta facendo per fare un piacere ai governi europei, in particolare quello italiano, non sia una cosa giusta. Anch’io penso che si debba sempre trattare con tutti. Ma una cosa è trattare una cosa è tacere, lasciando capire che in fondo almeno un po’ si approva.
Io penso che una delegazione europea a Tunisi avrebbe dovuto mettere sul tavolo i problemi e dire: “Negoziamo. Siamo disposti a finanziarvi ma voi dovete interrompere la catena dei vostri crimini”. Rinunciando forse al beneficio di una certa riduzione degli sbarchi dovuto all’imprigionamento o all’eliminazione fisica dei profughi, ma rispettando i principi della legalità internazionale e i valori di un partito come il Pd. Può darsi che io sia un illuso. E che la politica non abbia più niente a che fare né coi principi, coi valori, e neppure con la salvezza delle vite umane. E si debba invece basare solo sul consenso e la burocrazia e sull’interesse dei gruppi di comando.
- Giorgio Gori, il Dem “riformista” che ringrazia il dittatore tunisino massacratore di profughi: perché non va nella Lega?
- “600 rifugiati deportati dai militari tunisini e abbandonati al confine con l’Algeria”, la denuncia di Mediterranea
- Giorgio Gori: “Perché non mi sono indignato in Tunisia, io mai apprezzato dalla Lega”
Spero che non sia così. Soprattutto spero che non sia così per lei, e che quello dei giorni scorsi sia stato solo un incidente. E credo che sia così. Quanto al suo ottimo lavoro come sindaco, non lo ho mai criticato. Ma non capisco proprio cosa c’entri il suo passato di sindaco con la lotta per la salvezza dei profughi vittime del regime di Saied.