L'ex sindaco di Bergamo

Giorgio Gori, il Dem “riformista” che ringrazia il dittatore tunisino massacratore di profughi: perché non va nella Lega?

Naturalmente le opinioni sono tutte legittime. Sono l’essenza del pluralismo. Mi chiedo perché Giorgio Gori non faccia parte della Lega. Cosa c’entra con il Pd? Questa domanda la rivolgo alla direzione del Pd.

Politica - di Piero Sansonetti

3 Maggio 2025 alle 12:00

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Foto di Cecilia  Fabiano/LaPresse
Foto di Cecilia Fabiano/LaPresse

Il parlamentare europeo Giorgio Gori, ex sindaco di Bergamo ed esponente di spicco dell’ala riformista del Pd, ha incontrato il Presidente del Parlamento tunisino e ha espresso apprezzamento per gli sforzi della Tunisia nel ridurre la migrazione irregolare verso l’Europa, chiedendo più collaborazione legale e istituzionale”.

Gori ha partecipato all’incontro insieme a un parlamentare del centrodestra. Immagino che quando si riferisce agli sforzi sta pensando sia all’espulsione delle Ong dal territorio tunisino, e quindi all’impossibilità per i profughi di ricevere aiuto e assistenza, sia alla presenza di lager dove i profughi vengono torturati, sia alla deportazione dei profughi nel deserto, da parte delle autorità tunisine, senza cibo né acqua, con lo scopo di lasciarli morire e quindi evitare che possano giungere vivi in Italia. In pratica l’on Gori ha espresso appoggio al dittatore tunisino Saied e alla politica di sterminio dei profughi condotta dal suo governo.

È un po’ come se negli anni settanta un parlamentare del Pci, o del Psi, o anche della Dc, avesse usato parole di stima per Pinochet o per Videla. Naturalmente le opinioni sono tutte legittime. Sono l’essenza del pluralismo. Mi chiedo perché Giorgio Gori non faccia parte della Lega. Cosa c’entra con il Pd? Questa domanda la rivolgo alla direzione del Pd.

3 Maggio 2025

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