Il conflitto
Ucraina, scontro sull’asse Parigi-Mosca-Bruxelles: Putin avverte che Mosca “non rinuncerà mai a ciò che è suo”

Un asse che va da Parigi a Bruxelles, spostandosi in direzione Mosca. È su questa direttrice lo scontro in corso sull’Ucraina e sul destino di Kiev dopo la giravolta americana di Donald Trump, prontissimo a scaricare l’ormai ex alleato Volodymyr Zelensky sull’altare della “pace” col Vladimir Putin, anche a costo di accordi al ribasso per Kiev.
Lo scudo nucleare francese
E se l’Europa è pronta al riarmo tramite il piano presentato da Ursula von der Leyen, dal valore di 800 miliardi di euro, è da Parigi che arriva l’annuncio mediaticamente più forte. Dall’Eliseo Emmanuel Macron mercoledì appare in tv e parla alla nazione per sottolineare quello che è un momento storico, uno “sconvolgimento dell’ordine mondiale” lo definisce il presidente francese che evidenzia come “l’avvenire dell’Europa non può essere deciso a Washington o Mosca”.
Macron si schiera ‘senza se e senza ma’ al fianco del popolo ucraino, perché “il cammino per la pace non può passare che dall’Ucraina”, ma soprattutto ribadisce l’esigenza di rafforza una difesa comune europea “indipendente”, non legata all’alleato statunitense. Ma soprattutto il leader francese ribadisce di voler discutere con gli alleati europei, in primis il futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz, sulla possibile condivisione della deterrenza nucleare francese, unico Paese Ue in possesso dell’arma atomica.
L’attacco di Mosca
Parole, quelle di Macron, che al Cremlino ovviamente non sono piaciute. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov descrive la “retorica nucleare” del presidente francese come “un minaccia per la Russia”. Il titolare degli Esteri ha poi paragonato a Macron Napoleone e Hitler sostenendo che “loro affermavano apertamente” di voler “conquistare” e “sconfiggere” la Russia, mentre – queste le parole di Lavrov – Macron “apparentemente vuole la stessa cosa, ma dice che è necessario combattere la Russia affinché non sconfigga la Francia” e che “la Russia rappresenta un pericolo per la Francia e l’Europa”.
A dargli manforte è poi il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, che accusa l’inquilino dell’Eliseo di volere “la continuazione della guerra”. “Questa è già una retorica nucleare, una pretesa di leadership nucleare in Europa che è molto, molto aggressiva”, le parole di Peskov.
Ma il punto chiave per la Russia è l’ipotesi di uno schieramento di truppe europee in Ucraina dopo un eventuale accordo di pace tra Mosca e Kiev. “Stiamo parlando di un dispiegamento di un contingente per uno scontro. La Russia può accettarlo? Possiamo semplicemente lasciare appesa questa questione senza una reazione? La risposta è assolutamente ovvia”, ha detto Peskov parlando con i giornalisti russi a Mosca.
Il Consiglio europeo
Uno scontro che arriva nel giorno del Consiglio europeo straordinario, dedicato a Ucraina e difesa comune, che vede la presenza del presidente Volodymyr Zelensky, primo appuntamento dei 27 dall’avvio dei contatti diretti fra Stati Uniti e Russia sull’Ucraina.
Accogliendo il leader di Kiev Ursula von der Leyen ha ribadito, come Macron, che quello attuale è “un momento spartiacque per l’Europa e per l’Ucraina”. “L’Europa affronta un pericolo chiaro e presente – ha spiegato in un punto stampa la presidente della Commissione Ue -, e quindi l’Europa deve essere in grado di proteggersi, di difendersi, così come dobbiamo mettere l’Ucraina in una posizione per proteggersi e spingere per una pace duratura e giusta. Vogliamo una forza pacifica, ed è per questo che oggi presento ai leader il piano di ReArm Europe”.
Consiglio straordinario in cui, come sottolineato poi su X da Zelensky, si è parlato di “rafforzamento delle capacità di difesa dell’Ucraina e di tutta l’Europa”. “Difesa aerea, armi e munizioni per l’Ucraina, consegne tempestive, rafforzamento dell’industria della difesa ucraina, negoziati di adesione all’Ue, necessità di aumentare la pressione delle sanzioni sulla Russia e lotta contro l’elusione delle sanzioni – tutto questo era tra i temi affrontati oggi”, prosegue Zelensky, che si dice “grato per la guida nel discutere il potenziamento delle capacità di difesa dell’Europa e il rafforzamento dell’Ucraina, nonché per tutto il sostegno sulla strada verso una pace giusta e duratura. È molto importante che gli ucraini non siano soli – lo sentiamo e lo sappiamo”.
During a meeting with European Commission President @vonderleyen and @eucopresident António Costa in Brussels, we discussed strengthening the defense capabilities of Ukraine and all of Europe.
Air defense, weapons and ammunition for Ukraine, timely deliveries, strengthening… pic.twitter.com/qRIll3liOL
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 6, 2025
Le parole di Putin
Ma da Mosca arrivano anche le parole, ferme e dure, di Vladimir Putin. Il leader russo, come riporta Ria Novosti, ha avvertito l’Occidente che la Russia “non ha bisogno di niente che sia di altri, ma non rinuncerà a quello che è suo”, con chiaro riferimento all’Ucraina e ai territori già occupati in questi tre anni di conflitto.
Russia che “non ha intenzione di fare concessioni nell’ambito dell’operazione militare speciale” in Ucraina, ha aggiunto Putin dal Cremlino, sottolineando che il suo Paese “ha bisogno di una versione della pace che la soddisfi e che garantisca la sua sicurezza in una prospettiva storica”.
E come il suo ministro Lavrov, anche Putin ha citato Napoleone per attaccare il presidente francese Macron: “Ci sono persone nel mondo che vogliono tornare ai tempi della campagna di Napoleone”, ma “dimenticano com’è finita”, ha detto Putin.