Il botta e risposta

Ucraina, Trump sposa la propaganda russa: per il presidente Usa Zelensky è “un dittatore non eletto”

Esteri - di Redazione

19 Febbraio 2025 alle 20:18 - Ultimo agg. 20 Febbraio 2025 alle 12:01

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AP Photo/Julia Demaree Nikhinson, File
AP Photo/Julia Demaree Nikhinson, File

Una battaglia a colpi di insulti, accuse e disinformazione. È quella sull’asse Washington-Kiev-Mosca dopo il vertice saudita di Riad che ha messo per la prima volta seduti ad un tavolo i rappresentanti della politica estera statunitense e russa, da una parte il segretario di Stato Marco Rubio e dall’altra il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, in assenza però di rappresentati ucraini o europei.

Perché al termine del summit, al di là delle dichiarazioni ufficiali di comodo, è apparso evidente il cambio di passo nella diplomazia americana, prontissima a firmare quanto prima un accordo col Cremlino, prendersi le risorse ucraine come “risarcimento” per il sostegno economico-militare in questi tre anni e scaricare eventuali problemi futuri di Kiev, a partire dalle garanzie di difesa, sull’Europa, grande assente nelle trattative.

Ma con le parole di Donald Trump pronunciate dopo Riad si è andati anche oltre. Il presidente Usa ha accusato l’Ucraina di essere parzialmente responsabile della guerra, dato che secondo il tycoon Kiev avrebbe potuto stringere un accordo con la Russia per evitare l’invasione.

Trump ha anche aggiunto che Zelensky non avrebbe il supporto della sua stessa popolazione, un tasso di popolarità di appena il 4 per cento secondo il tycoon, sollecitando per questo un ritorno al voto al momento impossibile vista la legge marziale in vigore nel Paese.

Un attacco brutale che è stato accolto con rabbia, per usare un eufemismo, dal diretto interessato. Zelensky ha risposto al presidente Usa sottolineando le falsità pronunciate da Trump e invitando l’inviato americano per l’Ucraina Keith Kellog a verificare da sé il gradimento che gli ucraini ripongono nel loro presidente.

“Sfortunatamente – ha detto, citato da Ukrinform – il presidente Trump, per il quale abbiamo grande rispetto in quanto leader del popolo americano, vive nello spazio di disinformazione che arriva dalla Russia“. Zelensky ha poi assicurato che “se qualcuno vuole sostituirmi ora, sappia che non funzionerà”.

Il leader ucraino ha poi aspramente criticato formato ed esiti del vertice di Riad di martedì, un summit con cui gli Stati Uniti avrebbero di fatto aiutato Vladimir Putin a rompere tre anni di “isolamento”. “Io credo che gli Stati Uniti – ha detto il presidente ucraino parlando con i giornalisti – abbiano aiutato Putin a rompere anni di isolamento. E tutto questo non ha un impatto positivo sull’Ucraina”.

Non deve sorprendere dunque se, paradosso dopo tre anni di aspro conflitto, è da Mosca che arriva una difesa d’ufficio di Trump. Per Sergei Lavrov infatti il presidente Usa è persona abituata a parlare “con franchezza” e quindi non nasconde la sua opinione su “individui patetici” come Volodymyr Zelensky. Per il ministro degli Esteri russo Trump è “un politico completamente indipendente. Inoltre, è anche una persona abituata a parlare con franchezza. Queste persone di solito non nascondono la loro opinione su individui patetici come il signor Zelensky”.

Un botta e risposta in cui è ancora Trump a voler avere l’ultima parola. Scottato evidentemente dai toni di Zelensky, il tycoon ha letteralmente esondato su Truth, il social da lui lanciato dopo il ban da Facebook e Twitter, per attaccare senza mezzi termini il presidente ucraino.

Toni e tesi sono praticamente sovrapponibili a quelli che arrivano dalla macchina della propaganda del Cremlino. Zelensky viene definito da Trump “un comico mediocre” ma soprattutto un “dittatore mai eletto”, che è riuscito nell’ultimo triennio ad ottenere centinaia di miliardi dagli Stati Uniti per “una guerra che non avrebbe mai vinto”.

“Zelensky – aggiunge ancora Trump nel suo post – ammette che metà dei soldi che gli abbiamo inviato sono “mancanti”. Si rifiuta di indire elezioni, è molto basso nei sondaggi ucraini e l’unica cosa in cui è stato bravo è stato suonare Biden come un violino”.

di: Redazione - 19 Febbraio 2025

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