L'orrore che si poteva evitare
I responsabili della strage di Cutro? Stanno ancora al governo…
Ieri a Cutro l’associazione 26 febbraio ha organizzato varie manifestazioni per ricordare quella tragedia. C’è stata una veglia che è durata fino alle quattro di mattina. Dal governo neanche una parola.
Editoriali - di Piero Sansonetti

La notte tra il 25 e il 26 febbraio di due anni fa avvenne il naufragio di Cutro. Un barca piena zeppa di profughi si schiantò sulla scogliera a due passi dalla spiaggia. Fu un’ecatombe. 105 tra morti e dispersi. Moltissimi bambini. Alcuni piccolissimi. I soccorritori che salvarono più persone furono alcuni pescatori. La Guardia Costiera arrivò due ore dopo il naufragio. La strage si poteva evitare.
Si potevano salvare tutti se dopo l’allarme di Frontex, quando la barca dei profughi era ancora a molte miglia dalla Calabria, fossero partiti i soccorsi. Non partirono. Si mossero due motoscafi della guardia di Finanza ma visto che il mare era grosso tornarono indietro. Cutro fu una strage di Stato. Come quella di piazza Fontana. Non c’è nessun dubbio che i responsabili politici di quella sciagura sedevano al governo. È stato il governo a dare alla Guardia Costiera e alla Finanza l’input. Ridurre al minimo i soccorsi. Dopo la strage furono dette molte bugie e furono fatte molte affermazioni vergognose. Come quella del ministro Piantedosi che scaricò la colpa della strage sui profughi poco prudenti. Nessun esponente del governo ebbe il buon gusto di dimettersi.
Ieri a Cutro l’associazione 26 febbraio ha organizzato varie manifestazioni per ricordare quella tragedia. C’è stata una veglia che è durata fino alle quattro di mattina. Ha parlato anche la segretaria del Pd, Elly Schlein. Dal governo neanche una parola. Sono state versate molte lacrime, ieri. Sulla spiaggia sono tornati i parenti delle vittime. Giuste, vere, furiose lacrime.
Possiamo accontentarci? La politica del governo contro i profughi, dopo Cutro, si è ancora di più incattivita. Sono state varate delle leggi contro le Ong, per ostacolare i soccorsi. È stato preparato il progetto deportazione. Le lacrime continuano a scendere. Poi servirebbe quella rivolta invocata da Landini e che ha scandalizzato i borghesi. Di fronte allo sterminio dei migranti la rivolta è imperativo categorico.