Il Cremlino smentisce

Ucraina, soldati nordcoreani si ritirano dal Kursk per le perdite ingenti: a Pokrosk assedio totale dei russi

Esteri - di Redazione

31 Gennaio 2025 alle 10:29

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Ucraina, soldati nordcoreani si ritirano dal Kursk per le perdite ingenti: a Pokrosk assedio totale dei russi

Pur continuando la loro offensiva nella regione del Donetsk ucraino, con un assedio ormai evidente attorno alla strategica città di Pokrosk, snodo logistico che college est ed ovest del Paese, le forze militari russe devono fare i conti con una defezione interna.

I militari della Corea del Nord che il regime di Pyongyang ha “donato” al Cremlino, circa 11mila uomini arrivate in Russia lo scorso novembre per aiutare Mosca a respingere l’offensiva ucraina in territorio russo, nella regione di Kursk attaccata dagli ucraini nell’agosto 2024, si sono ritirati dal fronte dopo aver subito gravissime perdite.

A scriverlo oggi è il New York Times citando fonti ucraine e statunitensi in condizioni d’anonimato. Da ormai due settimane, spiega il quotidiano della ‘Grande Mela’, le truppe nordcoreane non sono state più avvistate dall’esercito ucraino ancora presente nel Kursk.

Un ritiro che secondo il generale ucraino Oleksandr Syrsky sarebbe dovuto alle ingenti perdite subite dai nordcoreani, giunti sul fronte russo-ucraino di fatto senza preparazione, in difficoltà anche linguistiche: secondo Syrsky il contingente nordcoreano si sarebbe addirittura dimezzato in soli tre mesi.

Non a caso chi tra le fila dell’esercito ucraino ha affrontato i nordcoreani nel Kursk li ha descritti come “combattenti feroci”, ma una scarsa organizzazione interna, sottolineando anche la mancanza di coordinamento con le unità russe, che in più occasioni li avrebbero mandati allo sbaraglio come facili obiettivi delle forze ucraine: fattori che hanno rapidamente aumentato il numero delle vittime tra gli uomini inviati da Kim Jong-Un.

Le notizie positive per Volodymyr Zelensky però si fermano qui. L’offensiva ucraina infatti si sta stringendo attorno a Pokrosk, dove dei 60mila abitanti pre-guerra ne sono rimasti poco più di 7mila.

Una città chiave per posizione, è infatti una porta di accesso ferroviaria verso Dnipro e la capitale Kiev, e per l’economia del Paese: a Pokrosk è presente una grossa miniera per la produzione di carbone da coke, elemento chiave per l’industria siderurgica ucraina. Uno stabilimento costretto alla chiusa per la presenza ormai prossima delle forze russe: senza l’impianto si stima una riduzione della produzione di acciaio ucraina di oltre la metà, da 7,5 milioni di tonnellate quest’anno a meno di 3 milioni l’anno prossimo secondo Oleksandr Kalenkov, capo dell’associazione dei produttori di acciaio dell’ucraina riportato dai media internazionali.

Le notizie sul ritiro dei soldati nordcoreani sono state ovviamente negate e smentite da Mosca. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov a chi chi gli chiedeva se volesse commentare l’articolo del New York Times ha risposto con un laconico “assolutamente no”. “Su questo – ha affermato – ci sono molte opinioni diverse, corrette e scorrette, false e che distorcono la realtà. Probabilmente non è appropriato per noi commentare ogni volta queste cose. Non lo faremo”.

di: Redazione - 31 Gennaio 2025

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