La rubrica Sottosopra
Trump, un narcisista maligno: il manipolatore perverso che col suo genio folle detta l’agenda al mondo
Siamo in una situazione inedita. Per la prima volta il mondo si trova alle prese con la maggiore potenza, il cui leader-narciso ha a disposizione armi nucleari, forza economica e finanziaria e la maggiore fabbrica di propaganda . Qui si concentrano le radici del pericolo.
Esteri - di Mario Capanna

La capacità di amare dipende dalla capacità di uscire dal narcisismo.(…) L’uomo è l’unico animale la cui esistenza è un problema che deve risolvere.
(E. Fromm)
Quello dell’attuale presidente degli Stati Uniti è un crescendo: il suo secondo mandato non solo prolunga il primo, lo fa anche impallidire. Per sfrontatezza e mania di potenza concentrate. A dismisura. Con conseguenze pericolose in patria e all’estero. Una mia amica neuropsichiatra, richiesta di valutare il comportamento di Donald Trump 2 a poco più di 15 giorni dal ritorno alla Casa bianca, l’ha definito come persona con la sindrome del “narcisista maligno”. La definizione della patologia fu coniata da Erich Fromm nel 1964. Testimone delle tragedie della seconda guerra mondiale, lo psicanalista e filosofo di origine ebraico-tedesca mise a punto gli elementi caratterizzanti di quella forma specifica di scompenso mentale. Da allora la categoria del “narcisista maligno” ha acquistato un posto di preminente rilievo nella scienza neuropsichiatrica.
Le parole della mia amica risultano ancora più inquietanti dato che coincidono con quelle di John Gartner, psicoterapeuta del Johns Hopkins Hospital di Baltimora, secondo cui Trump presenta questo disturbo, che addirittura si configura come una condizione non trattabile, in quanto irreversibile. Il narcisista maligno viene anche definito come “manipolatore perverso”, dato che la bugia, l’inganno, il raggiro, l’ipocrisia costituiscono il tratto fondamentale del suo comportamento. Per lui gli altri vanno condizionati secondo i propri fini. Questo serio disturbo della personalità, secondo la letteratura scientifica in materia, si connota tramite sintomi che vanno dalla “spiccata grandiosità” alla “mancanza di empatia”, dall’ “assenza di rimorso” all’ “impulsività”, dal “disprezzo degli altri” alla “tendenza al raggiro e all’inganno”, fino al “comportamento distruttivo”.
Il narcisista maligno – che tende a divenire “seriale” – ha la necessità incontenibile di essere sempre al centro dell’attenzione, brama l’ammirazione, a conferma della propria grandiosità derivante da supposta superiorità; ha un pensiero paranoico, che spesso lo porta a pensare che le persone complottino contro di lui (ricordate la telenovela sulla elezione “rubata” da Biden quattro anni fa, l’assalto al Campidoglio ecc. ?); gli è proprio il sadismo, un misto di disprezzo, di critiche mordaci e demolitorie, di umiliazioni inflitte ed esibite con compiacimento. L’aggressività verso gli altri produce nel soggetto un aumento di autostima, a conferma della sua unicità incomparabile. E’ impressionante constatare come le parole e i comportamenti di Trump, dal 20 gennaio in poi, rivelino perfettamente le caratteristiche sopra elencate. In misura ben maggiore rispetto al primo mandato.
A influire in profondità è stato l’attentato subito durante la campagna elettorale, da cui ha tratto la convinzione che Dio lo ha “risparmiato per fare di nuovo grande l’America”. Una overdose di imponenza solenne. Un salto di qualità dagli effetti durevoli. Il Canada 51° Stato americano, il canale di Panama da riconquistare, la Groenlandia da comprare o da invadere, l’atto esecutivo per ripristinare la pena di morte a livello federale, l’imposizione dei dazi a destra e a manca (definita dal Wall Street Journal “la più stupida guerra commerciale della storia”), “deportare” a Guantanamo gli immigrati irregolari, sradicare i palestinesi da Gaza e fare della Striscia la “Riviera del Medioriente” – senza dire una parola sulla creazione dello Stato palestinese che conviva in pace con quello di Israele – sono tutti temi e “argomenti” tipici del Narcisista Maligno.
Gli esperti mettono in rilievo che il narcisista maligno ha bisogno solo delle circostanze favorevoli, perché possa fare emergere l’autentico tiranno interiore. Come, per esempio, il leader della Corea del Nord Kim Jong-Vu. Non a caso quando Trump lo incontrò, nel 2019, tra i due scattò come un’ammirazione reciproca…
Va da sé che il leader americano ha del genio nella “follia”: detta l’agenda a tutte le cancellerie del mondo. I governi costretti a rincorrere le sue sortite (fatte di allusioni, minacce, intimidazioni, ritorsioni con corredo di promesse). Così il Manipolatore Perverso si costruisce e assapora il successo. Fino a quando? Andando avanti di questo passo il rischio che corre Trump è quello di venire preso per una macchietta.
Però non c’è da stare tranquilli. Per nulla. Il Narcisista-Manipolatore, maligno e perverso, non è affatto privo di razionalità, sebbene deviata, e di capacità di calcolo: fa lo smargiasso per incutere timore e, dopo le sparate, può mettersi a mediare, purché ciò gli garantisca un vantaggio. Siamo in una situazione inedita. Per la prima volta il mondo si trova alle prese con la (ancora) maggiore potenza, il cui leader-narciso ha a disposizione armi nucleari, forza economica e finanziaria, la maggiore fabbrica di propaganda (Elon Musk) e il sostegno sia dell’apparato tecno-bellico- mediatico sia dell’accolita di miliardari, che dominano la società dell’1 per cento.
Qui si concentrano le radici del pericolo. Quattro anni sono un tempo notevolmente lungo, consentono di porre in essere molti e distruttivi misfatti. Le persone e i popoli potranno contrastare la insidiosa tendenza a condizione che ne prendano coscienza pienamente.