Punto Nave
Migranti torturati e uccisi in Libia, sarebbe questa la “Ragione di Stato”?
Se la Ragione e lo Stato richiedono il prezzo di migliaia di migranti torturati e uccisi nelle prigioni libiche o annegati in mare, all’una e all’altro non spetta la dignità della maiuscola.
Politica - di Ammiraglio Vittorio Alessandro

Poiché Almasri era pericoloso, lo abbiamo messo in libertà e riportato con aereo di Stato in patria, laddove meglio potrà dispiegare la propria pericolosità. Sebbene della questione quasi non si parli più – data la ben prevalente questione degli avvisi di garanzia – si è fatta comunque strada la spiegazione della Ragion di Stato, la stessa da cui scaturì lo storico baciamano di Berlusconi a Gheddafi.
A mio modesto parere, però, se la Ragione e lo Stato richiedono il prezzo di migliaia di migranti torturati e uccisi nelle prigioni libiche o annegati in mare, all’una e all’altro non spetta la dignità della maiuscola. L’omologo patriota di Oltreoceano, intanto, ha superato per tempo ed efficacia i giudici (le cui logoranti prestazioni qui e in America non sembrano più richieste) ed ha attribuito le cause dell’incidente aereo di Washington alle politiche inclusive delle precedenti amministrazioni.
Per un attimo ho pensato che, perfino nelle torri di controllo americane, gli immigrati irregolari avessero ormai tolto il pane agli indigeni, e invece no: Trump si riferiva ai controllori di volo “non qualificati, con disabilità fisiche o psichiche”. Sarà minuscola ragion di stato anche la sua.