Il caso di Agrigento

La stazione di Agrigento e lo spunto per Salvini: i tubi innocenti per bloccare i sabotatori

Per mettere al sicuro i binari dai malintenzionati del ritardo si può venire a trarre ispirazione qui alla Stazione di Agrigento Bassa

Cronaca - di Ammiraglio Vittorio Alessandro

22 Gennaio 2025 alle 13:00

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La stazione di Agrigento e lo spunto per Salvini: i tubi innocenti per bloccare i sabotatori

Fa sorridere il pensiero che il ritardo dei treni sia da imputare a un complotto ma, del resto, anche questa vicenda non poteva che prendere una piega securitaria. A debolezza e insipienza, infatti, segue sempre la denuncia della “manina”: dei potentati finanziari, dei magistrati, dei movimenti eversivi, utile a scoraggiare ogni critica e a legittimare norme sempre più restrittive della libertà.

Così, mentre la Digos indaga sulla catena di bicicletta rinvenuta a cavallo dei fili ferroviari di Montagnana (vi sfreccia lo strategico Mantova-Monselice, quattro diretti su 14 regionali), è pronto l’ennesimo “decreto-sicurezza”, il settimo dal 2017 a oggi: quasi uno ogni anno, come una finanziaria, ciascuno di essi emanato sull’onda, non di reali emergenze dell’ordine pubblico, ma della cronaca del giorno prima. La teoria del sabotaggio farà dunque sorridere, ma rattrista, anche.

Furono il frutto di un complotto, piuttosto, le nove bombe sui treni (sette esplose) nell’agosto del 1969; i 14 attentati, neofascisti anche quelli, organizzati fra il 1973 e l’anno successivo, il più riuscito dei quali contro l’Italicus, il 4 agosto 1974, dove persero la vita 12 persone e 44 rimasero ferite; quello – ancora di matrice nera – della stazione di Bologna nell’agosto 1980 (85 morti e 200 feriti) e il colpo mafioso contro il rapido 904 del 23 dicembre 1984, che fece 16 morti e 267 feriti. Difficile immaginare quale colonna eversiva, dotata di altissima competenza ferroviaria, abbia in questi giorni fermato, ad esempio, e a più riprese, la stazione Termini di Roma.

Difficile anche prevedere quali soluzioni potranno mettere finalmente al sicuro treni e binari dai malintenzionati del ritardo. Un’ipotesi potrebbe essere quella adottata per la stazione di Agrigento Bassa dove (forse unici in Italia, data la diffusa tendenza a non rispettare le norme dello Stato invasore) non attraversiamo i binari perché impediti non soltanto da annunci e cartelli, ma da un’armonica barriera in tubi Innocenti.

22 Gennaio 2025

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