La strage di 44 anni fa

Strage di Bologna, neanche gli storici riusciranno a ricostruire tutta la verità

L’attentato di Bologna a tutti sembrò la prosecuzione del terrorismo di Stato, e cioè di quella che fu chiamata la “strategia della tensione”. Fu il più colossale e tragico di tutti gli atti di terrorismo.

Editoriali - di Piero Sansonetti

2 Agosto 2024 alle 16:30

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Strage di Bologna, neanche gli storici riusciranno a ricostruire tutta la verità

Alle 10 e 25 del mattino di sabato 2 ottobre del 1980, esattamente 44 anni fa, una valigetta imbottita di esplosivo, poggiata su un tavolino della sala d’aspetto della stazione di Bologna, scoppiò disintegrando la sala d’aspetto e tirò giù la pensilina che copriva il marciapiede di fronte alla sala d’aspetto, travolgendo anche un treno in sosta. Morirono 85 persone. I feriti furono almeno 200. Eravamo nel pieno degli anni di piombo. Durante i quali si inseguivano tre filoni di terrorismo. Quello rosso, del quale facevano parte molte organizzazioni, generalmente formate da giovani sotto i 30 anni, tra le quali le due più importanti erano le Brigate Rosse e Prima Linea.

Quello nero, fascista, che usava più o meno gli stessi schemi del terrorismo rosso – e cioè l’attentato a singole persone individuate come nemici, o il loro sequestro – ma era molto meno vasto, aveva un numero assai ridotto di aderenti. E poi c’era il terrorismo di stato, che in parte si riforniva di manovalanza fascista, in parte agiva direttamente o forse con aiuti stranieri. Sempre sfuggendo alle indagini. Gli attentati più importanti compiuti dal terrorismo di Stato erano stati la strage di pazza Fontana, nel dicembre del 1969, in una banca, poi la strage di Brescia nel 1974 (durante un comizio sindacale) e l’attentato all’Italicus (un treno) nell’agosto del 1974.

L’attentato di Bologna a tutti sembrò la prosecuzione del terrorismo di Stato, e cioè di quella che fu chiamata la “strategia della tensione”. Fu il più colossale e tragico di tutti gli atti di terrorismo. La stazione fu distrutta e soprattutto furono distrutte decine e decine di famiglie. L’attentato avvenne durante il primo governo Cossiga, che si era insediato ad aprile e che era il secondo organico di centrosinistra dopo la fine della collaborazione tra democristiani e comunisti. La fase politica era profondamente cambiata rispetto a quella degli anni ‘70, quando una parte molto ampia e forte della borghesia temeva seriamente la salita al potere del Pci. Quel capitolo era chiuso. Il Pci era entrato in maggioranza nel 1978 e ne era uscito l’anno seguente. Al governo era iniziata una robusta collaborazione tra la destra Dc e il Psi.

Per la strage di Bologna ci furono molte indagini con alcuni depistaggi. Poi furono condannati Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e altri giovani fascisti, esponenti dei Nar, che erano il principale gruppo terroristico di destra. Loro – che hanno confessato molti altri delitti – si sono sempre dichiarati innocenti. E sulla loro colpevolezza rimangono molti dubbi. (Per dirne una, Marco Pannella si è sempre dichiarato del tutto convinto della loro innocenza). E anche a sinistra non mancano gli innocentisti. I primi furono i capi del “manifesto” Rossana Rossanda e Luigi Pintor. La strategia della tensione resta una stagione terribile e oscura della storia repubblicana. Probabilmente neanche gli storici riusciranno a ricostruire tutta la verità.

2 Agosto 2024

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