Trasporti

Infinito caos treni, le opposizioni attaccano Salvini che sogna il Viminale: “Disastro, neanche le piaghe d’Egitto”

Altra giornata di passione sulle linee italiane. Le opposizioni reclamano le dimissioni: "Incapace, pensa ai satelliti di Musk". La Lega: "Colpa dei governi precedenti"

News - di Redazione Web

12 Gennaio 2025 alle 11:28

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Il Ministro dei trasporti ne infrastrutture Matteo Salvini in occasione della Presentazione del Piano Strategico FS 2025-2029. Roma, Giovedì 12 Dicembre 2024 (Foto Mauro Scrobogna / LaPresse) Minister of transportation and infrastructures Matteo Salvini in the occasion of the presentation of the FS Strategic development plan 2025 – 2029 Rome, Thursday December 12 (Foto Mauro Scrobogna / LaPresse)
Il Ministro dei trasporti ne infrastrutture Matteo Salvini in occasione della Presentazione del Piano Strategico FS 2025-2029. Roma, Giovedì 12 Dicembre 2024 (Foto Mauro Scrobogna / LaPresse) Minister of transportation and infrastructures Matteo Salvini in the occasion of the presentation of the FS Strategic development plan 2025 – 2029 Rome, Thursday December 12 (Foto Mauro Scrobogna / LaPresse)

A causare il caos della circolazione dei treni ieri a Milano, che ha bloccato mezza Italia e generato cancellazioni e ritardi mostruosi, sarebbe stato un incidente: secondo la Polizia di Stato un treno Alta Velocità avrebbe provocato un guasto con il suo pantografo alla linea aerea a Milano Centrale. Un altro treno passato successivamente avrebbe agganciato il tutto ed esteso il danno. Altra giornata di passione per i viaggiatori e le opposizioni vanno all’attacco. Di chi? Di Matteo Salvini, segretario della Lega, vice primo ministro e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che dopo l’assoluzione dal caso Open Arms non aveva nascosto la sua fascinazione per un ritorno al ministero degli Interni.

“Sicuramente occuparsi della sicurezza, del futuro, della tranquillità e della serenità di milioni di italiani è qualcosa di bello a cui tutti non potrebbero che ambire e se qualcuno in passato poteva dire ‘Salvini non può andare agli Interni perché c’è un processo in corso sulla sua condotta da ministro’, adesso quest’alibi non c’è più”. Opzione che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha più volte rimbalzato. “Penso che oggi siamo, sia io che Matteo Salvini, contenti del lavoro del nostro ottimo ministro degli Interni”. Della questione però non si era smesso mai di parlare nonostante la smentita a un rimpasto della premier.

“L’unico spostamento che interessa al ministro Salvini è il suo, al ministero degli Interni, mentre l’Italia non riesce a muoversi. Un disastro”, ha attaccato la segretaria del Pd Elly Schlein. “Il ministro Salvini forse si è perso con lo sguardo per aria, alla ricerca dei satelliti di Musk da sponsorizzare. Dovrebbe invece avere lo sguardo ben saldo sulle nostre stazioni ferroviarie”, è l’affondo del presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

“Si vede che Salvini è rientrato a tempo pieno al ministero”, ha scritto l’ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi sui social. “Gli ho chiesto in Senato se fosse incapace o portasse sfiga. Stamattina è arrivata la risposta: tutte e due”. Carlo Calenda, ex ministro e leader di Azione, invece cita Cicerone: “Quousque tandem abutere, Salvini, patientia nostra? Tradotto ‘levateci dalle scatole Salvini il prima possibile’. Neanche le piaghe d’Egitto!”.

Chiede apertamente le dimissioni l’Alleanza Verdi Sinistra, con Angelo Bonelli: “Mentre Salvini è impegnato con la costruzione del Ponte sullo Stretto, che costerà agli italiani 14 miliardi di fondi pubblici, il trasporto in questo Paese è letteralmente al collasso”. Per il capogruppo al Senato di Avs, Peppe De Cristofaro, “non basta il risarcimento agli utenti, ci vuole un’ assunzione di responsabilità politica. Meloni prenda atto e tolga Salvini dal ministero dei Trasporti”.

A difendere Salvini sono soprattutto i suoi: i parlamentari leghisti hanno ricordato “decenni di investimenti bloccati e di No” e sostengono come Salvini stia “rimettendo in moto l’Italia” mente lo stesso Mit parla di “decenni di disinteresse, mancati investimenti, No ideologici: così, oggi, ci ritroviamo in un’Italia con una grave carenza di infrastrutture che spiega i fatti delle ultime ore”. La colpa, insomma, è sempre dei governi precedenti: di qualcun altro.

12 Gennaio 2025

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