Io sono ancora qua
Pohjanpalo: tutta Venezia sulle spalle del “Doge”, i gol del capitano e i soldi di Drake per una salvezza durissima
Due gol su rigore per il folle 3 a 2 in rimonta contro l’Udinese. Lo chiamano “il doge”, a Venezia è di casa, un bomber finlandese di provincia che si carica la squadra in un momento delicatissimo
News - di Antonio Lamorte

Per quanto si possa darli per spacciati, li trovi sempre lì, lì nel mezzo, o sulla fascia, o insomma da quelle parti. Passano gli anni e le stagioni, le sessioni di calciomercato o le aste del Fantacalcio, ma niente: non se ne vanno, in qualche modo resistono. Li chiameremmo i “resilienti” se la definizione non fosse stata così abusata in questi anni, arrivando a comparire persino nel piano che dovrebbe salvare l’economia dell’Europa. Ma alla fine quello sono. Calciatori, allenatori, altri attori del mondo del pallone messi in discussione una volta sì e un’altra pure, a volte gratuitamente, a volte a ragione, che però non mollano. E li trovi sempre lì, a dirlo con i piedi e con il fiato: eh già, io sono ancora qua, come canta Vasco Rossi. Questa rubrica è dedicata e ispirata a loro.
Se ormai sei un simbolo, un portabandiera, a meno di grandi delusioni o tradimenti, simbolo ti tocca essere, da simbolo ti tocca restare e comportarti, e caricarti una squadra sulle spalle, anche e soprattutto in un momento delicatissimo, per un obiettivo che sarebbe clamoroso. Joel Julius Ilmari Pohjanpalo trasmette serietà, duro lavoro con grande disinvoltura, grace under pressure più o meno come quando si ferma fuori allo stadio Penzo, dopo una partita, a farsi una birra con i tifosi. Con lui si respira quell’aria di bomber di provincia cara ai nostalgici, alla Dario Hubner o Riccardo Zampagna, un’idolatria da osteria, a distanza ravvicinata tra il divismo e la popolarità del calcio.
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Ha deciso di vivere in centro storico, nella Venezia lagunare. “Sto a San Polo – aveva raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport l’anno scorso – Cammino volentieri, ho il mio bar preferito dove prendere il caffè, ho la macchina a piazzale Roma e in dieci minuti sono al campo. Non ho in testa di andare via. E vivere a Venezia è un punto a favore per restare parecchio”. Ci è arrivato nell’estate del 2022 dopo una stagione in Turchia al Çaykur Rizespor e l’acquisto per due milioni e mezzo dal Bayer Leverkusen. A settembre 2023 ha rinnovato fino al 2027. L’anno scorso ha firmato 22 gol e 5 assist, il titolo di capocannoniere della serie cadetta. E da quest’anno è anche capitano.
È un attaccante completo, solido, capace di attaccare in profondità e di aggredire in anticipo i difensori. È soprattutto un giocatore di sistema, capace di giocare insieme con la squadra. Si diceva una volta: un giocatore di categoria. Ha dovuto saltare le prime partite a causa di un infortunio alla coscia destra. Il primo gol in Serie A lo ha segnato contro il Genova a fine settembre. Ieri è tornato a essere protagonista: una doppietta, due gol entrambi su rigore, in una rimonta folle dal 0 a 2 al 3 a 2 con l’Udinese, scontro diretto, tre punti che sono un’iniezione di fiducia non da poco per una squadra apparentemente poco attrezzata per la salvezza.
Non fosse stato per Drake il club la scorsa estate sarebbe fallito e retrocesso in serie D: è stato proprio lui, il cantante statunitense che in pochi mesi ha messo insieme una quarantina di milioni di euro per evitare la bancarotta e salvare la società che già nella stagione 2021/2022 era tornata in serie A dopo vent’anni, all’inizio di un nuovo progetto. A Venezia è arrivata anche Nocta, la sub label Nike del rapper canadese. Gli investitori statunitensi assicurano che la Champions League non è un obiettivo impensabile nel corso di qualche anno. Calma, anche meno: al momento c’è una salvezza durissima da conquistare. Una mission quasi impossible. E molto dipenderà da Pohjanpalo. Il bomber finlandese che a Venezia è di casa, dove ha trovato una dimensione speciale, perché si può appartenere anche a un posto dove non si è nati o cresciuti. Lo chiamano “il Doge“.
La classifica di Serie A alla decima giornata
Oltre alla folle rimonta di Venezia, anche a Torino il Parma guadagna un punto d’oro (2-2) contro una Juventus in confusione. Poche certezze, poca continuità in una squadra che arrivava galvanizzata dallo spettacolare pareggio contro l’Inter a San Siro. I nerazzurri invece riprendono il passo, 3 a 0 in casa dell’Empoli. Altri tre punti in scioltezza dell’Atalanta, 3 a 0 al Monza. Proprio la Dea domenica sarà a Napoli, ospite della prima della classe a 25 punti dopo la vittoria in casa del Milan. Altro big match che dirà molto su una Serie A al momento aperta come poche negli ultimi anni.