La premier difende l'indifendibile
Meloni difende gli indifendibili Delmastro e Valditara, i “fessi del giorno”
Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Pd, ha chiesto alla Meloni di pretendere le dimissioni di Delmastro. Mi pare oggettivamente impossibile ignorare questa richiesta, assolutamente ragionevole. Possibile che almeno Forza Italia non sia favorevole?
Editoriali - di Piero Sansonetti
Giorgia Meloni ha difeso ieri le dichiarazioni del sottosegretario Delmastro e del ministro Valditara. Delmastro aveva detto che lui sente un intimo godimento quando pensa che i prigionieri soffochino dentro un’auto con i vetri oscurati.
Valditara si era presentato alla riunione per ricordare Giulia Cecchettin, e intitolarle una fondazione, dichiarando che la colpa dell’uccisione di una ragazza accoltellata da un ragazzo veneto è da attribuire ai profughi che sopravvivono ai naufragi. Ieri su questo giornale il segretario di “Nessuno Tocchi Caino”, Sergio D’Elia, ha scritto un articolo molto bello sui prigionieri e i guardiani dei prigionieri, e i sottosegretari che vorrebbero soffocarli. Non credo che Meloni l’abbia letto. Avrebbe fatto bene: magari si sarebbe attenuata la sua devozione per i “piombi” di Venezia. Su Valditara abbiamo invece pubblicato un breve corsivo nel quale annunciavamo l’istituzione di un ministero all’idiozia. E avanzavamo l’ipotesi che potesse essere assegnato all’attuale titolare del “ministero del Merito”. Invece Giorgia Meloni ha deciso, per ora, di assumerne l’interim.
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Si può scherzare finché si vuole sulle scivolate, le gaffe, le sciocchezze sesquipedali che vengono tutti i giorni distribuite dai ministri della Meloni. Ricordo che tanti anni fa su l’Unità appariva una rubrica intitolata “il fesso del giorno”. Oggi quella rubrica sarebbe impossibile: i fessi sono troppi, ci vorrebbe uno spazio eccessivo. Però adesso usciamo dallo scherzo. Questo governo sin qui ha assistito alle dimissioni di un ministro, Gennaro Sangiuliano, accusato – non sappiamo se a ragione o torto – di avere una fidanzata. E poi alla richiesta pressante di dimissioni di una ministra, Daniela Santanché, accusata – non sappiamo se a ragione o torto – di avere commesso degli illeciti finanziari. Perché si sia dimesso Sangiuliano resta un mistero glorioso. Non aveva fatto niente di male. Perché dovrebbe dimettersi Daniela Santanché neanche lo capisco, visto che lei si dichiara innocente e non è stata condannata. Poi ci sono le altrettanto inspiegabili dimissioni di Vittorio Sgarbi, incappato in una campagna di linciaggio da parte del Fatto Quotidiano. A me sembrano francamente molto più gravi le posizioni di Delmastro, di Valditara, e aggiungiamo di Piantedosi e del generale Carmine Masiello, capo di stato maggiore dell’esercito.
Di Delmastro abbiamo detto. Le sue dichiarazioni sono un’offesa alla Costituzione repubblicana sulla quale ha giurato. Di Piantedosi abbiamo parlato molte volte nei giorni e mesi scorsi: la sua politica “spazzanaufraghi” ha portato a decine di episodi di omissione di soccorso, in seguito alle quali sono morte centinaia di persone. Del capo di Stato maggiore abbiamo scritto pochi giorni fa. Ha sostenuto che gli eserciti, se esistono, devono prepararsi alla guerra, e ha gettato discredito sulle missioni di pace. Anche lui oltraggiando la Costituzione (non so se un generale sia tenuto a giurare sulla Costituzione o no, ma penso che qualcosa del genere debba farla). Diciamo che le mancate dimissioni di Delmastro, di Piantedosi e di Masiello sono inspiegabili.
Su Valditara il discorso è leggermente diverso. Si è limitato ad esprimere posizioni ideologiche assolutamente reazionarie, del tutto compatibili con il pensiero fascista, ma non ha apertamente sfidato la Costituzione. Il dubbio sta nel fatto che un personaggio con le sue idee possa guidare il ministero dell’Istruzione, e cioè possa avere nelle mani il sistema di educazione dei nostri ragazzi. Ma è un dubbio politico. Sempre opinabile. Forse, comunque, in quel posto starebbe meglio una persona più equilibrata.
In ogni caso il problema è molto grande. E il governo dovrebbe affrontarlo. Mi chiedo – ammesso che Giorgia Meloni possa far finta che non sia successo niente – un partito solidamente liberale e garantista come Forza Italia può restare in un governo che ha al suo interno sottosegretario Delmastro? E il famoso ministro Nordio, che è ministro della Giustizia e Delmastro è il suo vice, è a suo agio col suo vice? Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Pd, ha chiesto alla Meloni di pretendere le dimissioni di Delmastro. Mi pare oggettivamente impossibile ignorare questa richiesta, assolutamente ragionevole. Possibile che almeno Forza Italia non sia favorevole?