Il sottosegretario
Sgarbi non molla: “Devo ancora trattare le mie dimissioni con il governo, sarà una lunga agonia”
Il critico d'arte ha annunciato il ricorso al Tar rispetto alla delibera dell'Antitrust. "In questo momento sono ancora sottosegretario alla Cultura". A Zona Bianca ritratta: "Sto finendo di scrivere la lettera, entro oggi la spedisco a Meloni"
News - di Redazione Web
Sgarbi non molla: il critico d’arte e sottosegretario al ministero della Cultura ha dichiarato di dover ancora “negoziare con il governo” le dimissioni anticipate da lui stesso, venerdì scorso. Lo ha detto a margine di un evento della Borsa Internazionale del Turismo a Milano. “In questo momento sono ancora sottosegretario alla Cultura, sia pure con annuncio di dimissioni. La mia agonia sarà lunga”. Sgarbi ha rilasciato le sue dichiarazioni a un’emittente di Frosinone, Teleuniverso. Un colpo di scena, come nello stile dell’estroso e controverso critico d’arte.
Il sottosegretario alla cultura è da tempo al centro di polemiche. Sia per il suo apertamente ostile rapporto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, sia per alcune dichiarazioni rilasciate nel corso della trasmissione Report. Sgarbi aveva annunciato la decisione di dimettersi dopo aver ricevuto dall’Antitrust – cioè l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) – l’avviso di un’indagine in corso sull’incompatibilità tra la sua attività di sottosegretario e una serie di prestazioni autonome retribuite.
La mozione delle opposizioni sulla rimozione è stata posticipata al 15 febbraio, nell’aula della Camera. Sgarbi risulta essere inoltre indagato per furto di beni culturali: l’inchiesta riguarda il quadro attribuito al pittore senese del Seicento Rutilio Manetti, rubato nel 2013 dal Castello di Buriasco, in provincia di Torino.
La lettera pronta di Sgarbi
Sgarbi era tornato sull’argomento con una precisazione a Zona Bianca, trasmissione in programmazione su Rete 4, affermando che la lettera di dimissioni sta finendo di scriverla ed entro oggi la invierà a Giorgia Meloni. E aggiunge: farà ricorso al Tar rispetto alla delibera dell’Antitrust. Nel frattempo valuterà se nel tempo che sarà necessario per il ricorso potrà continuare a fare il sottosegretario. Anche se la decisione finale di farlo dimettere spetta solo alla premier. Al momento il ministro Sangiuliano non ha proferito una parola sul caso.