Un mese di conflitto

Guerra Israele-Hamas, l’esercito è entrato a Gaza accerchiata e Netanyahu esulta: “Successo straordinario”

L’esercito dice che il capo di Hamas nella Striscia, Sinwar, è isolato in un bunker. "Sarà eliminato". Cadono nel vuoto gli appelli per un cessate il fuoco

News - di Redazione Web

7 Novembre 2023 alle 19:48

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Palestinians rush to evacuate survivors following an Israeli airstrike in Khan Younis refugee camp, southern Gaza Strip, Tuesday, Nov. 7, 2023. (AP Photo/Mohammed Dahman) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain
Palestinians rush to evacuate survivors following an Israeli airstrike in Khan Younis refugee camp, southern Gaza Strip, Tuesday, Nov. 7, 2023. (AP Photo/Mohammed Dahman) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain

Il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant ha dichiarato che l’esercito israeliano è entrato a Gaza City, la città più grande della Striscia da settimane obiettivo dei bombardamenti e dell’operazione via terra lanciata dallo Stato Ebraico dopo gli attacchi di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre. Secondo il ministero della Salute controllato da Hamas il numero delle vittime nella Striscia dall’inizio del conflitto è salito a 10.328 persone tra cui 4.237 bambini. Dati non verificabili. 1.400 le vittime israeliane, 241 gli ostaggi dei terroristi a Gaza. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu esulta: “Voglio dirvi – ha detto ai suoi soldati – che quello che vediamo sul terreno, dai rapporti che ricevo e che il Gabinetto di Guerra riceve, e dai colloqui con i comandanti e i soldati, è un successo straordinario”.

Il ministro Gallant non ha dato molti dettagli sull’operazione, non si sa quanti uomini siano entrati e quanti mezzi siano stati dispiegati. Ha detto soltanto che Gaza è accerchiata “da tutte le direzioni, in perfetto coordinamento con le forze marittime e aeree” e ha detto che il leader del gruppo terrorista radicale palestinese nella Striscia Yahya Sinwar sarebbe nascosto in un bunker e non avrebbe collegamenti con altri membri di Hamas. L’esercito ha intanto ordinato i civili di evacuare e di dirigersi a sud. È un’indicazione che ha dato dall’inizio delle operazioni ma il viaggio è complicato dai bombardamenti e da Hamas che non vuole che i civili partano.

Le operazioni

Quella in corso è stata definita da Netanyahu la settimana scorsa la terza fase delle operazioni. Gallant ha definito Gaza “la più grande base del terrore che l’umanità abbia costruito” e ha aggiunto che le operazioni non si fermeranno fino a quando tutte le persone prese in ostaggio negli attacchi di Hamas non saranno liberate. Hamas ha detto più volte nelle scorse settimane che il rilascio di tutti i prigionieri avverrà soltanto con un cessate il fuoco. Al momento tutti gli appelli a una tregua partiti da tutto il mondo cadono nel nulla. L’ultimo corridoio umanitario annunciato da Israele è rimasto aperto fino alle 14:00 locali. L’esercito ha bombardato anche Khan Yunis e Rafah, dove nelle ultime settimane erano arrivati numerosi gruppi sfollati in fuga dal nord.

Gli appelli

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, a un mese dagli attacchi di Hamas che hanno fatto esplodere il conflitto ha ribadito “la sua totale condanna degli atti terroristici commessi da Hamas in Israele per i quali non esiste alcuna giustificazione” ma anche il suo essere “estremamente addolorato per l’uccisione di civili a Gaza e per la catastrofe umanitaria che continua a verificarsi, con un prezzo inimmaginabile per i civili”. La situazione nella Striscia continua a essere terribile con gli attacchi costanti, l’energia elettrica e l’acqua che saltano, gli ospedali allo stremo. “Vi dico, c’erano degli americani qui, sono venuti a spiegarci cosa è successo a Falluja e cosa c’era qui e cosa c’era là, e sono stupiti dei nostri risultati”, ha detto Netanyahu ai soldati israeliani.

L’attentato ad Abu Mazen e l’asse Iran-Libano

Smentita da fonti palestinesi la notizia dell’attentato ad Abu Mazen, il Presidente dell’Autorità Nazionale palestinese. Hezbollah intanto ha minacciato “gravi conseguenze” qualora le operazioni di Israele dovessero espandersi. Le tensioni in questo momento a nord di Israele si limitano a scambi di artiglieria e attacchi aerei. “I nostri crescenti attacchi sono il nostro messaggio a Israele … se espande le operazioni ci saranno gravi conseguenze”, ha detto il numero due del Partito di Dio Naim Qàssem alla televisione americana NBC. “L’attuale sconfitta del regime sionista a Gaza e il declino degli Usa porteranno pace e sicurezza nel mondo”, ha dichiarato il comandante delle Guardie della Rivoluzione dell’Iran, Hossein Salami.

7 Novembre 2023

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