Rischio eruzione
Campi Flegrei, ultime notizie. Musumeci: allerta e zona rossa
Le parole del Ministro della Protezione civile e del Mare presso la Commissione Ambiente: "Il magma ha un ruolo fondamentale negli ultimi fenomeni bradisismici. La natura non si può adattare, siamo noi a doverlo fare. Finalmente c'è stato un governo che ha fatto un decreto: i cittadini hanno diritto ad essere informati"
Politica - di Redazione Web
“Al termine della riunione del 27-28 ottobre scorso, la commissione Grandi Rischi ci ha comunicato che bisogna prepararsi all’eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto al giallo” sull’area dei Campi Flegrei. A riferirlo è il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in audizione alla commissione Ambiente. Citando le parole della commissione, il ministro ha spiegato che “l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo“.
Aumenta l’allerta
“Il 3 ottobre – ha continuato Musumeci – la commissione grandi rischi ha inizialmente confermato il livello di allerta gialla, in considerazione della complessità del tema e della possibile evoluzione delle dinamiche del vulcano. Si è riunita nuovamente il 27 e 28 ottobre per un ulteriore approfondimento tecnico, in audizione con esperti italiani e stranieri. In base a quanto emerso, la commissione rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale bradisismo. Questo non significa presenza di magma in superficie, ma che il magma ha un ruolo nel fenomeno bradisismico, legato cioè all’attività del vulcano. La commissione ha ritenuto opportuno che le esercitazioni si intensifichino e si preparino alla necessità di passare verso un livello di allerta superiore“.
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La Commissione
Il Ministro ha proseguito: “Non ho elementi per dire se si passerà e quando dal livello giallo a quello arancione, non è mia competenza. Abbiamo istituito la Commissione grandi rischi proprio perché l’organo di governo deve ascoltare il mondo scientifico“. E sulle aree interessate: “Abbiamo già definito un perimetro della zona rossa ed oggi ne parlerò con i sindaci. Dopo aver definito il perimetro il governo passerà alla fase esecutiva che è quella di accertare la vulnerabilità del costruito all’interno della zona rossa“, ha sottolineato. In merito al decreto: “Per la prima volta c’è un Governo che si occupa del bradisismo nei Campi flegrei. Finora la gestione del territorio ha catalizzato l’attenzione solo sul rischio vulcanico in quell’area, dimenticando che il bradisismo avrebbe dovuto richiamare l’attenzione di organi pubblici e Governo, trattandosi di rischio categoria C secondo il codice della Protezione civile“.
La zona rossa
Musumeci si è poi rivolto ai cittadini: “La situazione in atto nell’area dei Campi flegrei richiama l’attenzione di tutti i livelli istituzionali verso i temi dei rischi naturali. I rischi naturali vanno conosciuti, indagati e la Repubblica è chiamata ad adottare politiche coerenti per la loro mitigazione, senza reticenze e omissioni. La popolazione deve essere costantemente informata dell’esposizione ad eventuali rischi naturali del territorio su cui vive. Vivere e lavorare in un’area vulcanica attiva, come quella dei Campi flegrei, o in un territorio esposto al rischio di alluvioni e frane è una situazione che va sempre presa in considerazione, tenendo ferme alcune condizioni: evitare le aree a rischio immanenti o pericolose; conoscere il rischio con cui si sceglie di convivere per programmare e sviluppare la vita di famiglie e imprese in modo consapevole; realizzare gli interventi strutturali appropriati sapendo che possono ridurre ma non eliminare il rischio di danni anche gravi; essere pronti a porre in essere le misure precauzionali qualora la situazione lo richiedesse, compreso il definito abbandono di quelle stesse aree”.
Informare i cittadini
Sul piano di evacuazione, ha affermato Musumeci: “È bene interrogarsi su qual è il limite entro il quale questa convivenza vigile è auspicabile o accettabile. Non possiamo proseguire nella costruzione di un modello di sviluppo che si illuda di poter imporre alla natura di adattarsi alle scelte degli uomini. Il decreto legge adottato si occupa di misure preventive legate al rischio bradisismo. Nulla c’è nulla da aggiungere a quel decreto, dall’ultimo verbale della Commissioni Grandi Rischi. Un piano di evacuazione per il rischio vulcanico esiste già seppure da pochi anni un piano di evacuazione per il rischio bradisismo non esiste e noi prevediamo appunto questo. Il decreto legge è assolutamente integro. È migliorabile e il Parlamento ha tutta l’autonomia per farlo“.
Il decreto e il piano di evacuazione
Il ministro ha anche risposto ai sindaci che lo hanno accusato di diffondere allarmismo: “Qual è l’allarme nel dire che c’è un processo in evoluzione e se continua si passerebbe ad altro colore? E la Commissione Grandi Rischi non dice ‘livello arancione’, ma dice ‘livello superiore’. Non credo i sindaci debbano preoccuparsi di quello che dice la Protezione civile il cui unico scopo è predisporre la tutela della popolazione e dei beni a qualunque scenario. Io sono convinto che sindaci sono i nostri migliori alleati, io mi preoccupo di fare esercitazioni non di aver riportato il verbale della Commissione in un comunicato“.
I sindaci e il turismo
E sul calo del turismo, Musumeci ha concluso: “Non ha motivo di esserci un calo del turismo, i turisti vanno lo stesso sull’Etna, ma prima di andare vengono informati sui rischi che corrono. Serve responsabilizzare la popolazione, informarla, non allarmarla. Per questo si fanno le esercitazioni. Tutti sapevano di quel verbale. Agli enti interessati abbiamo trasmesso il comunicato con 9 righe del ministro e 20 del Dipartimento. Le autorità locali erano informate e il comunicato riprende testualmente il verbale della Commissione e anche nel comunicato è scritto che la comunità scientifica ha opinioni diverse. Prepariamoci a convivere con questo rischio, come ci convive quella comunità da secoli. Ma oggi abbiamo strumenti per monitorare 24h. Perché non rendere edotta la popolazione?. Il rischio potrebbe non determinarsi, ma noi dobbiamo preoccuparci di affrontare il grado peggiore“.