Perché è inutile l’allarmismo per i Campi Flegrei: diamo ascolto alla scienza e alla storia
I numeri, i dati e le statistiche sugli eventi sismici che storicamente hanno caratterizzato il territorio, smentiscono il 'terrorismo mediatico' attualmente in corso. Giusto avere la massima attenzione ma anche offrire delle certezze ai cittadini
Scienza - di Andrea Aversa
Sono settimane ormai che i Campi Flegrei sono diventati i protagonisti dei media nazionali. L’intensa attività sismica del territorio, che in questi giorni ha generato le due scosse più forti degli ultimi 40 anni, ha scatenato un forte dibattito. Da una parte il giustificato allarme-sicurezza gridato dai cittadini, soprattutto dai residenti della zona. Dall’altra la pianificazione e attuazione organizzativa di un eventuale piano di evacuazione. Nel mezzo le opinioni di scienziati, ricercatori, studiosi, esperti e vulcanologi. Due le certezze emerse: la prima è che un’eruzione del super vulcano è probabile ma imprevedibile. La seconda è che essa è scaturita dalle spinte del magma che a loro vota stanno causando l’innalzamento del suolo terrestre. Ma c’è anche un altro aspetto, quello del ‘terrorismo mediatico‘.
Perché è inutile l’allarmismo per i Campi Flegrei
Un fenomeno non nuovo e forse neanche voluto ma inevitabile rispetto alla miriade di fonti di informazioni disponibili e al serrato flusso di news veicolato dai social network. Tra i tanti contenuti girano, ovviamente, moltissime fake. In questo caso l’unica ‘mappa’ autorevole e valida per orientarsi, è quella delle fonti ufficiali. Ovvero le voci, delle istituzioni da un lato e della scienza dall’altro. E poi c’è la storia. Ovvero i dati, i numeri e le statistiche relativi agli eventi sismici che nei decenni hanno caratterizzato il territorio flegreo. Infine, ci sono la realtà e il contesto, elementi necessari per poter analizzare la situazione e le dovute ed eventuali conseguenze (ad esempio le capacità organizzative di gestire un’evacuazione programmata o improvvisa, in un’area piccola e densamente popolata).
Cosa dicono numeri e storia
Ecco i dati oggettivi, facilmente consultabili sul portale online dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Negli ultimi 3.800 anni i Campi Flegrei sono stati oggetto di una continua e costante attività sismica. In pratica il bradisismo ha sempre causato scosse di terremoto. Questi gli eventi più rilevanti: durante la crisi del 1970-1972 si è verificato un sollevamento di 170 centimetri in due, tre anni; durante quella del 1982-1984, il sollevamento è stato di 185 centimetri in due, tre anni; dal 2005 ad oggi, quindi negli ultimi 18, 19 anni, il sollevamento è stato di 110 centimetri. Unica l’eruzione avvenuta: quella del 1538 che diede vita al Monte Nuovo. Di conseguenza, nonostante le ultime scosse di sicuro abbiano avuto una magnitudo alta ed inedita, sarebbe più che giusto dare ai cittadini, per quanto possibile, delle certezze (ad esempio sulla sicurezza edilizia) piuttosto che infondere ulteriori paure. Preoccuparsi va bene ma se poi si trovano delle soluzioni, altrimenti la paura diventa soltanto allarmismo.