Palestina

Cosa sono l’Olp e al-Fatah, le organizzazioni militari e politiche palestinesi

Da Arafat ad Abu Mazen e alla nascita dell'autorità nazionale della Palestina (Anp). La storia di chi ha rappresentato il popolo palestinese, tra intifade e faide interne al mondo arabo

Esteri - di Andrea Aversa

13 Ottobre 2023 alle 18:03 - Ultimo agg. 6 Novembre 2023 alle 13:01

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Cosa sono l’Olp e al-Fatah, le organizzazioni militari e politiche palestinesi

Tutto ha avuto inizio nel 1959 in Kuwait. Un certo Yasser Arafat, insieme ad altri 20 attivisti palestinesi, diede vita ad al-Fatah, organizzazione che diventerà il corpo primario della lotta armata contro Israele. Entrata a far parte dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), nel 1994 – in seguito agli accordi di Oslo – è diventata un movimento di controllo della neonata Autorità nazionale palestinese (Anp). Quest’ultima avrebbe dovuto governare i territori palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Il primo Presidente è stato proprio Arafat. Dopo la sua morte nel 2004, gli è succeduto Mahmūd Abbās, ovvero Abu Mazen.

Cosa sono l’Olp e al-Fatah, le organizzazioni militari e politiche palestinesi

Dal 2006, è esploso il conflitto civile interno alle autorità palestinesi. A scalzare il primato elettorale e di consenso di al-Fatah, ci ha pensato l’organizzazione terroristica di Hamas che dopo aver preso il controllo della Striscia di Gaza, ha espulso o ucciso i membri di al-Fatah che nel frattempo ha mantenuto il suo esecutivo a Ramallah in Cisgiordania. Intanto, negli ultimi anni, sull’Anp sono iniziate a piovere accuse sia di corruzione nei confronti dei suoi leader ed esponenti, sia di finanziamento di gruppi armati. L’Autorità nel 2013 ha adottato il nome di Sato di Palestina, nonostante i due enti siano di fatto distinti. Principali suoi finanziatori sono l’Unione Europea e diverse organizzazioni comunitarie.

L’Olp e Arafat

La Lega araba ha da sempre considerato l’Olp la legittima “rappresentante del popolo palestinese” (1974). Gerusalemme, maggio del 1964 da una riunione alla quale hanno partecipato 422 personalità nazionali palestinesi, furono poste le basi per la lotta armata con l’obiettivo di liberare la Palestina. Lo statuto originario dell’organizzazione non ha mai citato la fondazione di uno stato palestinese ma di un’entità indipendente nei territori del post-mandato britannico. Nel 1988 è stata invece dichiarata la convivenza tra lo stato palestinese e quello d’Israele con il primo ad avere Gerusalemme Est come capitale. Il 1994 è stato l’anno di svolta grazie agli accordi di Oslo: il patto tra Arafat Rabin permise il rispettivo riconoscimento dei due stati e dell’Olp come rappresentante istituzionale dei palestinesi. Questo impedì che l’Olp fosse riconosciuta come organizzazione terrorista.

Politica e armi

Tuttavia, un report del “National Criminal Intelligence Service“, targato 2002, ha affermato che l’Olp è stata “la più ricca di tutte le organizzazioni terroristiche” (Wikipedia): ben 8 – 10 miliardi di dollari in attività e un reddito annuo di 1,5 – 2 miliardi di dollari da “donazioni, estorsioni, saldi, traffici illegali di armi, traffico di stupefacenti, riciclaggio di denaro sporco, frodi, ecc“. Per il The Daily Telegraph, l’Olp nel 1999 aveva almeno 5 miliardi di sterline su conti ad essa riconducibili. L’organizzazione, da un punto di vista gestionale e amministrativo, fa capo a un Comitato – composto da 15 membri – che detta le linee guida ed esecutive nel rispetto dello statuto. Dell’Olp fanno parte almeno una decina di partiti e altrettante organizzazioni tra cui al-Fatah e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp).

Costituzione e faide arabe

… il diritto del popolo arabo palestinese alla sua sacra patria della Palestina e l’affermazione dell’inevitabilità della battaglia per liberare le sue parti usurpate e la sua determinazione a generare la sua effettiva entità rivoluzionaria e a mobilitare le sue capacità e potenzialità oltre che le sue forze materiali, militari e spirituali“. In queste parole vi sono le linee guida dell’Olp. L’organizzazione, nella quale ha primeggiato il partito al-Fatah, è diventata il principale riferimento della causa palestinese, in seguito alla sconfitta di Egitto, Siria e Giordania contro Israele durante la Guerra dei sei giorni del 1967. Le tensioni con i vicini stati arabi (da ricordare che originariamente la Striscia di Gaza e la Cisgiordania erano sotto il dominio, rispettivamente, de Il Cairo e di Amman), sono esplose con violenza nel 1970, anno del Settembre nero. In questo mese scoppiò una guerriglia tra l’esercito giordano e le milizie palestinesi. Lo scontro vide vincere i primi e soccombere i secondi, che poi furono espulsi dal regno.

Il ‘Manifesto’

Nel 1974 l’Olp entrò a far parte ufficialmente della Lega Araba. Qui dinanzi, a Rabat, il leader Arafat si guadagnò la legittima paternità di quello che era ufficialmente diventato il movimento a difesa della causa palestinese. Nacque così un manifesto strutturato in 10 punti che spiegavano la nascita di uno Stato Palestinese. Tra gli anni ’70 e gli anni ’80 esplose la guerra in Libano prima con Israele e poi quella civile. L’Olp ha prima combattuto contro i maroniti, poi contro le truppe israeliane e infine contro le milizie arabe di Amal provenienti dalla Siria. Gli scontri assestarono un duro colpo ad Arafat e l’Olp dovette trovare esilio e rifugio in Tunisia.

Le intifade

La prima intifada esplose nei territori occupati nel 1987. Nel 1988 il Regno di Giordania, scisse dal suo territorio l’attuale Cisgiordania. Per l’occasione fu proclamata la Dichiarazione d’indipendenza palestinese e uno Stato indipendente della Palestina. Quando furono stilati gli Accordi di Oslo, ai capi dell’Olp fu concesso di fare rientro in Medio OrienteArafat promise a Rabin di eliminare dallo statuto e dal manifesto, qualsiasi riferimento alla distruzione e non accettazione di Israele. Per quanto riguarda l’Onu, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha concesso lo status di osservatore all’OLP il 22 novembre 1974. Il 12 gennaio 1976 il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha votato a favore dell’Olp, affinché l’organizzazione potesse partecipare al dibattito all’interno del Palazzo di Vetro, senza diritto di voto: un privilegio normalmente riservato ai soli componenti delle Nazioni Unite.

13 Ottobre 2023

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