Il leader della Repubblica Islamica
Iran, il mondo parallelo dell’ayatollah Khamenei: “Guerra vinta, Israele schiacciato, duro schiaffo a USA”
Le prime parole dopo la proclamazione della tregua: "Nonostante tutto quel clamore, il regime sionista è quasi crollato sotto i nostri colpi. Il regime americano non ha ottenuto nulla da questa guerra. Anche in questo caso, la Repubblica Islamica è uscita vittoriosa"
Esteri - di Redazione Web

Da un mondo parallelo, le parole dell’ayatollah Ali Khamenei sulla televisione iraniana: è la prima dichiarazione del leader della Repubblica Islamica dopo la proclamazione del cessate il fuoco con Israele. Per Khamenei “nonostante tutto il clamore e tutte le affermazioni, il regime sionista è quasi crollato ed è stato schiacciato sotto i colpi della Repubblica Islamica”. Sono dichiarazioni strumentali, che parlano di guerra vinta da Teheran, da parte del leader sciita.
Erano state annunciate in un post sul social network X che anticipava il videomessaggio della Guida Suprema. “Ritengo necessario porgere alcune congratulazioni alla grande nazione iraniana, innanzitutto, congratulazioni per la vittoria sul regime israeliano. Nonostante tutto quel clamore, nonostante tutte quelle affermazioni, il regime israeliano, sotto i colpi della Repubblica Islamica, è quasi crollato ed è stato schiacciato”.
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Appena dopo alcune dichiarazioni dell’AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, sui livelli raggiunti dal programma nucleare iraniano, Israele aveva lanciato degli attacchi all’Iran lo scorso 12 giugno. Teheran aveva risposto, inaugurando una nuova fase del conflitto in Medio Oriente esploso con gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Passata subito in secondo piano la Striscia di Gaza. Saltati i colloqui sul nucleare.
La guerra aveva fatto un ulteriore salto di qualità con gli attacchi degli Stati Uniti all’Iran nella notte (italiana) tra sabato e domenica. La ritorsione dell’Iran su alcune basi degli USA in Qatar era stata più dimostrativa che altro. Il conflitto è stato congelato con una tregua – anche se inizialmente più volte violata sia da una parte che dall’altra – proclamata dallo stesso Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Secondo Washington la capacità delle basi, e quindi di conseguenza il programma nucleare iraniano, è compromesso. L’equilibrio resta fragilissimo.
Non per Khamenei, che ha le idee molto chiare. “Le seconde congratulazioni sono per la vittoria del nostro caro Iran sul regime americano. Il regime americano è entrato in guerra aperta perché sentiva che, se non l’avesse fatto, il regime sionista sarebbe stato completamente distrutto. Tuttavia, non ha ottenuto nulla da questa guerra. Anche in questo caso, la Repubblica Islamica è uscita vittoriosa e, in cambio, ha dato un duro schiaffo in faccia all’America”.
Khamenei era stato definito più volte l’obiettivo numero 1 di Israele. In quanto Guida Suprema è anche Comandante in capo delle forze armate e dei Guardiani della Rivoluzione Islamica. Appena dopo gli attacchi di Israele, Khamenei aveva detto in un discorso televisivo che gli attacchi dell’Iran avrebbero portato lo Stato Ebraico “alla rovina”. Non è mai stato chiaro dove si trovasse. Era circolata anche la versione secondo cui era stata Washington a bloccare l’eliminazione della Guida Suprema da parte di Israele. Ed erano circolate voci sulla possibile successione.