L'indagine SWG

Sondaggi politici elettorali: cosa pensano gli italiani della guerra Israele-Iran, del nucleare, delle azioni di Trump

Le responsabilità degli attori in campo, la paura della bomba atomica, la possibilità di un regime change. E gli orientamenti di voto dei partiti italiani

Esteri - di Redazione Web

24 Giugno 2025 alle 13:42

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People rest and as they take shelter in an underground parking garage as a precaution against possible Iranian missile attacks, in Tel Aviv, Israel, Tuesday, June 24, 2025. (AP Photo/Ohad Zwigenberg) Associated Press/LaPresse
People rest and as they take shelter in an underground parking garage as a precaution against possible Iranian missile attacks, in Tel Aviv, Israel, Tuesday, June 24, 2025. (AP Photo/Ohad Zwigenberg) Associated Press/LaPresse

Appare già molto fragile il cessate il fuoco proclamato nella notte italiana dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump tra Israele e Iran. Lo stesso presidente degli Stati Uniti ha riconosciuto violazioni sia da parte di Tel Aviv che da parte di Teheran. Sembra insomma ancora molto presto per parlare di una tregua o di una possibile fine della nuova fase del conflitto in Medio Oriente. Quello che emerge dall’ultimo sondaggio SWG per il TgLa7 di Enrico Mentana è che gli italiani ritengono che Israele abbia sbagliato ad attaccare l’Iran anche se vedono l’Iran come una minaccia per Israele.

La maggioranza relativa degli intervistati, il 44%, ritiene che Israele abbia sbagliato ad attaccare l’Iran. A fare la differenza in questo quesito sono gli elettori di centrosinistra mentre quelli di centrodestra popolano più massicciamente il 37% di chi invece sostiene che Tel Aviv abbia fatto bene a colpire. È “molto preoccupato” dalla possibilità che l’Iran possa avere la bomba atomica il 42% degli intervistati, il 32% si dice abbastanza preoccupato. Per il 67% degli intervistati l’Iran è una minaccia per Israele, per il 38% di questi Teheran è in parte preoccupato, perché “l’Iran non potrebbe distruggere Israele ma non consentirebbe agli israeliani di vivere mai in pace”.


Più frammentato il quadro delle opinioni sulla possibilità di una deposizione del regime degli Ayatollah. Al 60% chi ritiene che sarebbe una grande opportunità per il popolo iraniano di acquisire maggiori libertà, al 54% chi sostiene che si aprirebbe un importante spiraglio di pace nel Medio Oriente, al 53% chi pensa che il mondo sarebbe più sicuro. Non manca chi prevede l’aumento di rischi di attentati terroristici e chi ritiene che la caduta della Repubblica sarebbe profondamente ingiusta. Per il 40% degli intervistati le maggiori responsabilità del conflitto sono di Israele, 40%, seguito da Stati Uniti, 34, e Iran, 33.

Gli orientamenti di voto ai tempi della guerra Israele-Iran

Per quanto riguarda gli orientamenti di voto, il panorama dei partiti in Italia resta grossomodo invariato. Fratelli d’Italia, il partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, guadagna lo 0,2% e sale al 30,6%. È imprendibile per tutto il resto dei partiti, a partire dal Partito Democratico della segretaria Elly Schlein che scivola dello 0,3% fino al 23%. Altri dieci punti intercorrono fino al partito successivo, quel Movimento 5 Stelle dell’ex premier e “avvocato del popolo” al 12,4%.

Sembra spuntarla questa settimana la Lega nel derby intestino al centrodestra con Forza Italia rinfocolate dalle divergenze su terzo mandato, pace fiscale e cittadinanza. Il Carroccio è all’8,2%, gli Azzurri all’8,1%. A seguire l’Alleanza Verdi e Sinistra che scivola al 6,5%. Stessa variazione ma di segno per i partiti dell’ex Terzo Polo: positivo per Azione al 3,6%, negativo per Italia Viva al 2,1%. Stabile +Europa all’1,5%, stabile anche Noi Moderati all’1%. Raccoglie il 3% la voce generica “altre liste”, in crescita dell’1% fino al 33% la percentuale di chi “non si esprime”, a conferma degli altissimi tassi di astensione a ogni appuntamento elettorale.

 

24 Giugno 2025

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