Il caso delle due archistar

Biblioteca europea, chiesto il processo per le archistar Boeri e Zucchi: l’urbanistica milanese non trova pace

Le due archistar - presidente e componente della commissione giudicatrice - avrebbero omesso di dichiarare i conflitti di interesse

Cronaca - di Frank Cimini

17 Giugno 2025 alle 17:00

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Foto di Marco Ottico/Lapresse
Foto di Marco Ottico/Lapresse

Le due archistar Stefano Boeri e Paolo Cino Zucchi, rispettivamente presidente e componente della commissione giudicatrice e del concorso per la Biblioteca europea, non avrebbero dichiarato i conflitti di interesse accademici e professionali che li legavano al team vincitore. Per questo la procura della Repubblica di Milano chiede il rinvio a giudizio di Boeri, Zucchi e altri quattro imputati a vario titolo di concorso in turbativa d’asta aggravata e falso per il presunto condizionamento del concorso internazionale del Comune di Milano in relazione alla realizzazione della biblioteca europea di informazione e cultura.

“Ho saputo dai media della richiesta di rinvio a giudizio per la vicenda Beic. Confermo la mia fiducia nella magistratura. I miei avvocati stanno predisponendo una memoria difensiva che invieremo al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano” dice in una nota Boeri, già sottoposto alla misura interdittiva del divieto di partecipare a commissioni giudicatrici per bandi pubblici, decisa dal gip dopo gli interrogatori previsti dalla normativa di recente approvazione.

Secondo l’accusa, ci sarebbero stati presunti accordi documentati da chat. Messaggi del tipo “Evviva!!! Grazie!!!” o altri allusivi, forse goliardici, tra Zucchi e Tamburelli con immagini come quelle di un libro dentro un ventaglio di biglietti da 50 euro e di un tycoon che ridendo maneggia banconote. Pier Paolo Tamburelli avrebbe avuto un ruolo di cerniera con i due docenti durante l’iter di valutazione nelle fasi precedenti alla scelta del vincitore, che sarebbe stata pilotata. Boeri è anche a processo, prima udienza a settembre, nell’ambito di una delle inchieste sulla gestione urbanistica della città, quella relativa al progetto Bosconavigli.

Da tempo la procura contesta una serie di abusi edilizi con grattacieli eretti ristrutturando cortili. Il Comune di Milano aveva prima chiesto una interpretazione autentica delle normative, poi aveva puntato sulla famosa legge “salva Milano arenata in Senato tra mille polemiche dopo essere stata approvata alla Camera con il sostegno di quasi tutte le forze politiche. L’avvio delle indagini da parte della procura rimetteva tutto in discussione. L’appalto della biblioteca europea è solo l’ultimo capitolo di una urbanistica milanese che non trova pace, in una situazione di commistione tra affari e politica nella quale sarebbero mancati controlli adeguati da parte della pubblica amministrazione.

17 Giugno 2025

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