Il caso
“Salva Milano”, la legge affossata dall’arresto dell’ex dirigente Occhioni: la norma “ad palazzum” scritta dagli indagati…
Per i pm l’architetto Oggioni, già vicepresidente della commissione per il paesaggio, avrebbe ricevuto utilità per favorire pratiche edilizie. Salva-Milano sotto la lente: un altro membro della commissione indagato avrebbe dato la bozza a Foti (FdI)
Cronaca - di Frank Cimini

Lo scontro tra la procura e il Comune di Milano fa registrare un salto di qualità e salta la legge Salva Milano, sospettata di essere stata ideata per bloccare le inchieste sugli abusi edilizi con favori alle parti private a scapito dei cittadini. È stato messo agli arresti domiciliari l’architetto Giovanni Oggioni già vicepresidente della commissione per il paesaggio e in precedenza dirigente dello sportello unico per l’edilizia. Le accuse sono di corruzione, falso e depistaggio.
Oggioni al fine di favorire il buon esito di numerose pratiche edilizie avrebbe ricevuto utilità da Assimpredil e da Abitare In. Viene contestata la stabile collaborazione remunerata con la figlia dell’indagato oltre all’attivazione di un contratto di consulenza pluriennale da 178 mila euro riconosciuto a Oggioni. Una remunerazione per le funzioni svolte da pubblico ufficiale e esercitate in violazione dei doveri di ufficio, omettendo di dichiarare il conflitto di interessi e di astenersi dalla commissione. Oggioni avrebbe anche falsamente rappresentato lo Stato dei luoghi nell’ambito di alcuni iter autorizzativi e modificato le credenziali di accesso dei cloud già sottoposti a sequestro lo scorso mese di novembre dalla Gdf. Soprattutto per questa ragione sono scattati gli arresti domiciliari.
“Vivo preoccupato. Al momento non ho elementi per esprimere giudizi non so i fatti imputati” sono le parole del sindaco Beppe Sala al quale chiedono se questo fatto possa incidere sull’iter della legge Salva Milano. “Dipende proprio da quando è stato commesso il fatto e a cosa viene attribuito” risponde il primo cittadino.
Intanto dall’ordine di custodia per Oggioni e dalle intercettazioni emerge che uno degli indagati, Emilio Cerri ex membro della commissione paesaggio, afferma di aver dato la bozza della legge Salva Milano all’onorevole Tommaso Foti (Fdi) sostenendo di aver agito in accordo con l’assessore alla casa di Milano e avvocato amministrativista Guido Bardelli. Cerri dice di aver scritto la norma poche settimane dopo che la gip Cardamone nel respingere il sequestro dei grattacieli Park Tower confermava l’impianto accusatorio dei pm nella prima di una ventina di inchieste su cantieri e progetti immobiliari della città.
Secondo la procura gli indagati, incluso Oggioni, cercano in più occasioni di fare pressing sui propri referenti politici per approvare la legge di interpretazione autentica al fine di bloccare le inchieste giudiziarie. “Gli elementi di novità, e purtroppo di maggiore gravità, descritti negli atti di accusa inducono questa Amministrazione a non sostenere più la necessità di proseguire nell’iter di approvazione della proposta di legge cosiddetta ‘Salva Milano’”, fa sapere Palazzo Marino, “Saremo parte civile”.