Il caso dell'architetto

Boeri vittima della gogna molto prima di essere giudicato in un processo…

La gogna c’è stata, ha lavorato bene come al solito. Ma le possibilità di misure cautelari per l’archistar sono poche. Lo scontro Procura Comune

Giustizia - di Frank Cimini

5 Febbraio 2025 alle 18:00

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Photo credits: Clemente Marmorino/Imagoeconomica
Photo credits: Clemente Marmorino/Imagoeconomica

“Ho fornito le mie spiegazioni al gip e attendo con fiducia le sue decisioni” dice l’architetto Stefano Boeri al termine dell’interrogatorio che serve al giudice per decidere sulla richiesta di arresti domiciliari presentata dalla procura con l’accusa di turbativa d’asta aggravata e falso in relazione alla gara per la biblioteca europea del valore di 8 milioni di euro. Il gip deciderà nei prossimi giorni ma sembra probabile a questo punto il rigetto della richiesta dei pm, dal momento che il giudice aveva già escluso il rischio di inquinamento delle prove riservandosi di valutare solo quello di reiterazione del reato. L’attualità della misura cautelare risulta nel frattempo diventata meno concreta, attenuata anche dal fatto che è diventata di dominio pubblico l’intera vicenda e che Boeri ha subito insieme ad altri due architetti una sorta di gogna mediatica, molto prima di essere giudicato in un processo.

Ma queste considerazioni non attenuano la delicatezza di un capitolo che si inserisce nella vicenda dell’urbanistica milanese caratterizzata dallo scontro tra il Comune e la procura in riferimento a violazioni delle regole edilizie dove si sono registrate ristrutturazioni di cortili culminare nella realizzazione di grattacieli. Boeri è stato indagato per non aver dichiarato il conflitto di interessi come presidente della commissione giudicatrice che nel luglio del 2022 assegnò il concorso sulla progettazione della biblioteca europea. L’interrogatorio svolto ieri era stato deciso nel rispetto della nuova normativa in materia di misure cautelari.

Boeri si era detto “sorpreso e molto turbato” per la richiesta di arresti domiciliari formulata dai pm insospettiti dal fatto che l’archistar la sera prima della decisione avesse incontrato il collega poi risultato vincitore, Pierpaolo Tamburelli. Anche Tamburelli e un altro architetto, Cino Zucchi, rischiano di finire agli arresti domiciliari. Rischiano invece misure interdittive Angelo Lunati e Giancarlo Floridi che fanno parte della cordata vincente. Il sindaco Giuseppe Sala dice di augurarsi che tutto possa essere chiarito aggiungendo di non poter negare che Boeri è un protagonista della città. Il primo cittadino spera che sia approvata la cosiddetta Salva-Milano per risolvere quelli che lui considera problemi di mera interpretazione dei regolamenti. La procura non è d’accordo. In aprile inizierà il primo processo per i presunti abusi edilizi.

5 Febbraio 2025

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