L'ultimo colpo all'ateneo

Perché Trump ha bandito gli studenti stranieri dall’università di Harvard: “Antisemiti e filocinesi”

Dopo il taglio ai finanziamenti un altro colpo micidiale a prestigioso ateneo. Gli stranieri attualmente iscritti dovranno lasciare il campus “o perderanno il loro status legale”. L’università fa causa all’amministrazione Usa: “Ritorsione per l’esercizio del diritto di parola

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

24 Maggio 2025 alle 13:33

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AP Photo/Manuel Balce Ceneta – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Manuel Balce Ceneta – Associated Press/LaPresse

Avviso ai naviganti: McCarthy si è reincarnato alla Casa Bianca. E uno tsunami repressivo si è abbattuto sui campus americani. Donald Trump lancia l’affondo su Harvard e revoca all’ateneo la possibilità di iscrivere studenti internazionali. Un colpo micidiale per la più celebre accademia d’America alla quale Trump ha già tagliato 2,2 miliardi di dollari di finanziamenti per le attività di ricerca e che ora sembra destinata a perdere tutti gli studenti stranieri: un quarto del totale.

Un disastro anche per i 6.800 che attualmente studiano nel campus di Cambridge. Annunciando la revoca della certificazione del programma per studenti e visitatori stranieri, il Dipartimento per la sicurezza nazionale chiarisce che gli studenti stranieri attualmente iscritti a Harvard devono trasferirsi o perderanno il loro status legale. «La leadership di Harvard ha creato un ambiente universitario non sicuro consentendo ad agitatori antiamericani e filo-terroristi di molestare e aggredire fisicamente individui, tra cui molti studenti ebrei, e di ostacolare in altri modi il suo un tempo venerabile ambiente di apprendimento», ha spiegato il Dipartimento per la sicurezza nazionale accusando anche i vertici dell’università di coordinarsi con il partito comunista cinese.

Il ministero guidato da Kristi Noem aveva dato a Harvard fino alla fine di aprile per denunciare gli iscritti che avrebbero compiuto «azioni illegali e violente». E ora, a quasi un mese dalla scadenza del termine ultimo, Noem mette di fatto un cappio al collo all’università in nome della crociata contro l’antisemitismo e contro le politiche ispirate a diversità, equità ed inclusione. «Questa amministrazione sta ritenendo Harvard responsabile per aver fomentato violenza, antisemitismo e per essersi coordinata con il Partito Comunista Cinese nel suo campus. È un privilegio, non un diritto, per le università iscrivere studenti stranieri e beneficiare delle loro tasse universitarie più elevate, contribuendo così ad aumentare i loro fondi multimiliardari», ha criticato Noem.

Il maccartismo 2.0 del tycoon non si ferma ad Harvard. «Dovrebbe essere un avvertimento per tutte le altre università – ha detto Kristi Noem in un’intervista a Fox News -. Datevi una regolata perché stiamo arrivando. La leadership di Harvard ha creato un ambiente universitario non sicuro consentendo ad agitatori antiamericani e filoterroristi di molestare e aggredire fisicamente individui, tra cui molti studenti ebrei». «L’azione del governo è illegale. Siamo pienamente impegnati a garantire ad Harvard la possibilità di ospitare studenti e studiosi internazionali, provenienti da oltre 140 paesi, che arricchiscono l’Università – e questa nazione – in modo incommensurabile», ha dichiarato l’ateneo in un comunicato. Una decisione che ha creato pesanti contestazioni nel mondo accademico, e non solo. Veemente la reazione di Lawrence Summers, presidente emerito della prestigiosa università ed ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti. “È una misura crudele, illegale, poco saggia e molto dannosa. Non è così che facciamo le cose in un paese democratico come gli Usa”.

Venerdì l’università di Harvard ha avviato una nuova causa legale contro l’amministrazione di Donald Trump, questa volta in risposta alla decisione di impedire all’ateneo di accettare studenti stranieri. È la seconda causa nel giro di poche settimane, dopo quella intentata a fine aprile contro il blocco dei fondi governativi deciso sempre dall’amministrazione Trump, ritenuto una violazione della Costituzione: i finanziamenti erano stati interrotti dopo che l’università si era rifiutata di modificare i propri programmi e i criteri di ammissione. Nella causa di venerdì l’ateneo definisce le ultime decisioni del governo «una chiara ritorsione per la decisione di Harvard di esercitare i diritti stabiliti dal primo emendamento», quello che garantisce la libertà di parola. Stando ai dati sulle iscrizioni universitarie, quest’anno sono stati circa 6.800 gli studenti stranieri che hanno frequentato Harvard, pari a circa il 27% del corpo studentesco. Nel 2010 rappresentavano circa il 19,7%. La retta annuale è pari a 59.320 dollari e può arrivare fino a quasi 87.000 dollari con vitto e alloggio. Alla Columbia, altra università nel mirino, gli studenti stranieri nel 2023 rappresentavano il 39 per cento del totale.

E visto che è in guerra, il tycoon riattacca pesantemente l’Europa. Trump raccomanda dazi del 50% sull’Unione Europea a partire dal primo giugno. Lo afferma il presidente sul suo social Truth. “È molto difficile avere a che fare con l’Unione Europea, formata con l’obiettivo di approfittarsi degli Stati Uniti sul commercio”, afferma Trump, sottolineando che le “nostre discussioni” con l’Ue “non stanno andando da nessuna parte”. L’annuncio mette al tappeto le Borse europee. Chi va peggio è quella di Milano: Piazza Affari dopo l’improvviso crollo dei mercati azionari del Vecchio continente cede oltre tre punti percentuali (con Mps che perde il 7%, Unicredit e Stellantis il 5%.). La scure del tycoon si abbatte su Apple, in calo a Wall Street, dove perde il 2,86% con la minaccia di dazi del 25% se il gigante di Cupertino non produrrà gli iPhone negli Stati Uniti. Apple brucia più di 100 miliardi di valore di mercato all’avvio delle contrattazioni, riporta l’agenzia Bloomberg

24 Maggio 2025

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