Il convegno

Indulto, al Senato incontro con La Russa e Pinelli per un atto di clemenza

Alle 11 nella Sala Zuccari il convegno “Per un gesto di clemenza nelle carceri”. Il presidente del Senato si era detto favorevole a provvedimenti di amnistia o piccoli indulti

Giustizia - di Angela Stella

14 Maggio 2025 alle 15:00

Condividi l'articolo

Photo credits: Giulia Palmigiani/Imagoeconomica
Photo credits: Giulia Palmigiani/Imagoeconomica

Domani alle 11 presso la Sala Zuccari di Palazzo Madama si terrà un convegno dal titolo ‘Per un gesto di clemenza nelle carceri’. Interverranno Mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’evangelizzazione, Fabio Pinelli, vice presidente del Csm, Alessia Villa, presidente della commissione carceri della regione Lombardia. Sarà presente anche il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Le conclusioni saranno affidate a Don David Maria Riboldi, cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio, fondatore de La Valle di Ezechiele, cooperativa che assume persone carcerate, e organizzatore dell’evento che ci dice: “Questo momento di confronto nasce dalla consapevolezza della sempre più drammatica emergenza carceraria, tra sovraffollamento e suicidi. Nel nostro Paese nessuno è riuscito ancora a dare una risposta a quanto vediamo quotidianamente”. Invece “l’anno scorso il governo britannico ha deciso di rilasciare alcune migliaia di detenuti rinchiusi per reati meno gravi e che avessero scontato il 40 per cento della pena. Si parlava di circa 5500 detenuti per contrastare l’overcrowding”.

Secondo don David il principio è semplice: “se la sala di un cinema ha una capienza di 200 persone ma il gestore ne fa entrare 220 viene sanzionato sul piano della sicurezza. Invece qui dinanzi a quello che succede nelle nostre carceri si resta indifferenti. E quando si prospetta una soluzione come quella della liberazione anticipata speciale dell’onorevole Giachetti, la maggioranza non la approva”. E però, secondo il cappellano, “così facendo si impedisce anche il fine rieducativo della pena in quando gli operatori all’interno degli istituti di pena invece di occuparsi dei processi di risocializzazione dei detenuti sono costretti ad affrontare le emergenze, come atti di autolesionismo, resistenze, risse che sono spia di un malessere generale sempre più crescente”. “Nel carcere dove sono io – prosegue don David – c’è un detenuto di nome Ernesto (nome di fantasia) che tra quattro mesi ha il fine pena. Si trova qui da due anni ma ad oggi non siamo ancora riusciti a costruire un suo futuro fuori: paradossalmente perché è bravo, non dà problemi e quindi viene sempre dopo”.

Spiega ancora così le ragioni del convegno: “il 26 ottobre papa Francesco ha aperto la porta santa a Rebibbia: è stato un gesto molto importante che ha spinto tutta la politica a riflettere. Tra i primi ci fu proprio il presidente La Russa che in una intervista al Giornale si disse favorevole a provvedimenti di amnistia o piccoli indulti qualora in carcere non si riuscisse a rieducare i detenuti. Anche il numero due di Palazzo Bachelet in una intervista ad Avvenire chiese a tutte le forze politiche di ragionare su un indulto parziale”. Ecco, “tutto questo – conclude don David – spero possa produrre una discussione seria su come affrontare la situazione all’interno della maggioranza che sarà presente al convegno grazie agli ospiti che interverranno e mi auguro davvero che proprio la seconda carica dello Stato possa affidarci le sue parole durante il dibattito”.

14 Maggio 2025

Condividi l'articolo