L'appello per le carceri

Amnistia e indulto, si apre una crepa in Forza Italia: “È l’ultima lezione di Papa Francesco”

Alla pdl sta lavorando l’associazione radicale Nessuno Tocchi Caino, insieme a parlamentari di tutti gli schieramenti parlamentari tranne Lega e M5S.

Giustizia - di Angela Stella

1 Maggio 2025 alle 18:30

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Photo credits: Valerio Portelli/Imagoeconomica
Photo credits: Valerio Portelli/Imagoeconomica

Due giorni fa sulle pagine del Corriere della Sera il senatore dem Pierferdinando Casini si era appellato alla premier Meloni:occupiamoci di carceri e detenuti, anche attraverso provvedimenti di amnistia e indulto. È questa l’ultima lezione di Papa Francesco.

Ieri, dalle pagine del Dubbio, è arrivata anche l’adesione del vicepresidente della Camera, l’azzurro Giorgio Mulè, ad una proposta di legge per far sì che escano dalle carceri già sovraffollate tutti i detenuti con ancora soltanto un anno di pena rimasto da scontare: “Ho firmato, e sono stato l’unico di Fi a farlo, una proposta che prosegua nel solco tracciato da papa Francesco e che si concretizza in un indulto dell’ultimo anno di pena”, ha detto il deputato di Forza Italia. Insieme a lui dalla pagine del Foglio si è espresso anche il capogruppo forzista in commissione Giustizia del Senato, Pierantonio Zanettin: “ai miei colleghi di maggioranza e ai membri di Governo che sabato scorso si sono commossi sul sagrato di piazza San Pietro in occasione del funerale del Papa voglio fare un invito alla coerenza, per omaggiare Papa Francesco non solo attraverso il ricordo, ma seguendo i suoi insegnamenti: è ora di intervenire per svuotare le carceri del nostro Paese dove la situazione diventa ogni giorno più insostenibile”.

Alla pdl sta lavorando l’associazione radicale Nessuno Tocchi Caino, insieme a parlamentari di tutti gli schieramenti parlamentari (Maurizio Lupi, Debora Serracchiani, Maria Elena Boschi Emanuele Pozzolo, Fabrizio Benzoni, Roberto Giachetti, etc) tranne Lega e M5S. Tanto è vero che proprio ieri l’ex sottosegretario alla giustizia del Carroccio, Iacopo Morrone, ha tenuto subito a prendere le distanze: “L’appello che ritengo utile lanciare a colleghi di maggioranza e minoranza è quello di ragionare con più lucidità e consapevolezza sulla questione carceri. A chi pensa di ‘svuotare le carceri del nostro Paese’ sull’onda emotiva della scomparsa di Papa Francesco, nonostante siano noti i dati preoccupanti della criminalità e le ripercussioni su un’opinione pubblica sfiduciata sulla capacità di fronteggiarla, rispondo che le politiche carcerarie di uno Stato sovrano non possono avere come punto di riferimento l’opinione del Vaticano o forme clemenziali indiscriminate che esulano del concetto costituzionale di umanità della pena”.

E quindi che fare considerato che secondo i dati ufficiali del Ministero della Giustizia in carcere sono ospitati 62.281 detenuti, mentre la capienza regolamentare è pari a 51.283 posti? Ciò significa che il tasso di sovraffollamento è di circa il 122 per cento. Da aggiungere che dall’inizio del 2025 e fino all’8 aprile, secondo i dati del Garante nazionale detenuti, siamo arrivati già a 25 suicidi in carcere, senza contare quelli che tentano il suicidio in carcere ma muoiono in ospedale.

1 Maggio 2025

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