Le elezioni federali

Canada, perché i liberali anti-Trump hanno vinto a sorpresa sui conservatori

Quarto mandato consecutivo per il partito di Justin Trudeau. Le prime parole del vittorioso Carney: “L’America di Trump ci ha tradito, i rapporti non saranno mai più gli stessi”

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

30 Aprile 2025 alle 09:00

Condividi l'articolo

Nathan Denette/The Canadian Press via AP – Associated Press/LaPresse
Nathan Denette/The Canadian Press via AP – Associated Press/LaPresse

Il banchiere canadese contro il tycoon americano. Vince il primo, alla grande. Il Partito Liberale del primo ministro Mark Carney ha vinto a sorpresa le elezioni federali canadesi. Si tratta del quarto mandato consecutivo dei Liberali che hanno sorprendentemente ribaltato le previsioni della vigilia che davano favorito il leader dell’opposizione populista Pierre Poilievre e che ha tentato di trasformare le elezioni in un referendum sull’ex primo ministro, Justin Trudeau, la cui popolarità è diminuita verso la fine del suo decennio al potere a causa dell’aumento dei prezzi di cibo e case. E non solo non diventerà il nuovo premier canadese, ma Pierre Poilievre ha perso a sorpresa anche il seggio parlamentare che rappresentava da oltre vent’anni nella regione di Ottawa.

Poilievre, eletto per la prima volta nel 2004 nel collegio rurale di Carleton, ha visto la sua storica roccaforte passare al Partito Liberale. A sconfiggerlo è stato Bruce Fanjoy, attivista locale noto per il suo impegno nel volontariato, inizialmente dato per sfavorito. Secondo gli osservatori sui risultati del voto canadese hanno pesato le minacce di annessione e di guerra commerciale annunciate dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che hanno alimentato un’ondata di nazionalismo negli elettori che ha aiutato i Liberali a ribaltare il risultato. Poilievre ha ammesso la sconfitta e ha promesso di lavorare con il governo liberale per contrastare Donald Trump. «Metteremo sempre il Canada al primo posto», ha detto Poilievre ai sostenitori nella capitale canadese. «I conservatori lavoreranno con il primo ministro e tutte le parti con l’obiettivo comune di difendere gli interessi del Canada e ottenere un nuovo accordo commerciale che lasci alle spalle questi dazi per proteggere la nostra sovranità», ha assicurato. Carney, ex governatore della Banca centrale canadese, ha infatti condotto la campagna elettorale all’insegna della forte opposizione ai dazi imposti dal presidente americano e alle sue minacce di annessione del Paese.

Queste le sue prime parole dopo la vittoria: «L’America di Donald Trump ha tradito il Canada e i rapporti non saranno più gli stessi». Il primo ministro canadese Mark Carney ha usato parole durissime contro gli Usa, nel suo discorso per celebrare la vittoria dei liberali- «Il Canada – ha detto a Ottawa – non dovrà mai dimenticare il tradimento americano». E ancora: «Il nostro vecchio rapporto con gli Stati Uniti è finito perché il presidente Trump sta cercando di spezzarci per possederci», ha scandito. Ora serve unità per i «mesi difficili che ci attendono e che richiederanno sacrifici», ha ammonito. «Abbiamo superato lo shock del tradimento americano, ma non dovremmo mai dimenticare la lezione. L’America vuole la nostra terra, le nostre risorse, la nostra acqua, il nostro Paese. Non sono finte minacce. Il presidente Trump sta cercando di spezzarci per possederci. Questo non accadrà mai e poi mai. Ma dobbiamo anche riconoscere la realtà che il nostro mondo è cambiato radicalmente». E ancora: «Quando mi siederò con il presidente Trump, sarà per discutere del futuro dell’economia e delle relazioni di sicurezza tra due nazioni sovrane».

Carney ha fama di essere un abile negoziatore, in grado di fronteggiare al meglio gli assalti di Trump e di difendere l’export canadese (l’80 % va proprio verso gli Usa). Ha spostato il partito verso il centro, rottamando la carbon tax – la più importante iniziativa ambientale dell’era Trudeau – e confermato le contro-misure ai dazi di Trump. La ricetta di Carney si basa su una ritrovata unità: «Uniti nelle nostre differenze abbiamo costruito una nazione. Oggi affrontiamo una crisi che non abbiamo creato. Ebbene lo faremo difendendo chi siamo. Costruiamo un futuro indipendente per la nostra grande nazione. Il Canada è forte e libero e lo sarà per sempre». I Liberali non sono però riusciti a conquistare la maggioranza, ossia almeno 172 dei 343 seggi della Camera dei Comuni, per poter governare senza il sostegno dei partiti minori: si sono fermati a 168 seggi contro i 144 dei Conservatori. Ridotto lo scarto in termini di voti: 43,5% contro 4,4%.

Il Paese è spaccato e Carney, alla guida di un governo di minoranza, dovrà cercare alleati.  I 7 seggi dei New Democrat e i 23 del Bloc Québecois rischiano di diventare l’ago della bilancia del futuro governo. Il risultato mostra un Paese profondamente diviso: tra est e ovest, aree urbane e rurali, giovani e anziani. Di sicuro il Canada cerca in Carney una ricetta di rinnovamento: consapevole che il modello portato avanti finora non funziona più. Lo dice un rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, secondo cui a lungo termine il Canada sarà fanalino di coda in termini di crescita del Pil.

30 Aprile 2025

Condividi l'articolo