A partire da oggi
È guerra commerciale: entrano in vigore i dazi di Trump a Canada e Messico, raddoppiati quelli alla Cina
Cina, Canada e Messico sono i principali partner commerciali degli Stati Uniti, che importano merci da questi tre Paesi per 1.400 miliardi di dollari all’anno. Pechino: "Combatteremo fino in fondo"
Economia - di Redazione Web

Entrano in vigore i dazi imposti dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump sui prodotti canadesi e messicani. “Non c’è più spazio di manovra per Messico e Canada. I dazi sono un dato di fatto. Entreranno in vigore domani”, aveva dichiarato ieri il Presidente alla Casa Bianca proprio mentre secondo alcuni giornali, che citano fonti interne al governo, avrebbe deciso di sospendere temporaneamente l’invio di nuovi aiuti militari all’Ucraina. Trump ha anche firmato un ordine che ha raddoppiato dal 10% al 20% le tariffe sulla Cina, accusando Pechino di non aver fatto i “passi adeguati per alleviare la crisi delle droghe illecite”, in particolare del fentanyl. Le misure contro Canada e Messico erano state sospese per trenta giorni in attesa di concessioni temporanee.
Le merci canadesi colpite da dazi del 25%, al 10% i tassi sulle risorse energetiche. Trump ha minacciato dazi, dal 2 aprile, anche sui prodotti agricoli: ha avvisato gli agricoltori americani a “iniziare a produrre molti prodotti agricoli da vendere nel mercato degli Stati Uniti”. Gli USA importano una vasta gamma di prodotti agricoli da altri Paesi. “Nulla giustifica queste misure americane”, ha commentato il primo ministro Justin Trudeau. “Se i dazi statunitensi entreranno in vigore, il Canada risponderà a partire da mezzanotte applicando dazi del 25% su 155 miliardi di dollari di merci statunitensi”, aveva scritto in una nota. Il Canada è pronto a imporre dazi per 155 miliardi di dollari, secondo la ministra degli Esteri Melania Joly che ha definito i dazi americani come una “minaccia esistenziale per il Canada”. Appena dopo l’insediamento Trump aveva rivelato il sogno proibito di annettere il Canada agli USA.
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I prodotti messicani colpiti da un’imposta al 25%. A niente sembra essere servita la grande operazione di estradizione – la più grande di sempre – di 29 narcotrafficanti dal Messico agli USA, incluso il super boss Rafael Caro Quintero. Un gesto che era stato interpretato come segno di collaborazione nella lotta alla droga. Il Presidente americano aveva fatto proprio riferimento al narcotraffico parlando dell’imposizione dei dazi al Messico e al presunto scarso impegno del Paese nella lotta al sistema.
Anche la Cina ha annunciato dazi tra il 10% e il 15% su una serie di prodotti importati dagli USA come soia, sorgo, carne di maiale e manzo, prodotti ittici, frutta, verdura e prodotti lattieri caseari. “Se gli Stati Uniti persistono nel condurre una guerra tariffaria, una guerra commerciale o qualsiasi altro tipo di guerra, la parte cinese li combatterà fino in fondo, fino a una amara conclusione”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian. Pechino ha anche proibito a 15 aziende statunitense di operare sul suo territorio.
Cina, Canada e Messico sono i principali partner commerciali degli Stati Uniti, che importano merci da questi tre Paesi per 1.400 miliardi di dollari all’anno. L’amministrazione americana ha annunciato che i dazi rimarranno in vigore fin quando non tornerà in pareggio la “bilancia commerciale” tra importazioni ed esportazioni. Non è escluso che altri dazi saranno imposti su prodotti in entrata da Unione Europea e India. Le ripercussioni dei dazi su Wall Street hanno fatto perdere l’1,67% al Dow Jones, a 43.108,92 punti, il 2,62% al Nasdaq a 18.349,36 punti, l’1,89% all’S&P500 a 5.841,90 punti.