Le dimissioni
Canada: finisce l’era Trudeau, il primo ministro icona dei progressisti si dimette, favorito il candidato trumpiano
Il primo ministro si è dimesso dal leader del partito. Resterà in carica fino a marzo. Alle nuove elezioni favoriti i conservatori di Poilievre
Esteri - di Redazione Web
Finisce la parabola di Justin Trudeau a capo del governo del Canada e finisce la crisi politica dell’esecutivo che ormai durava da alcuni mesi. Il primo ministro del Canada ha annunciato le sue dimissioni da leader del Partito Liberale e da primo ministro. Resterà in carica come capo del governo fino a fine marzo, il partito Liberale potrà trovare un nuovo leader, e quindi si terranno nuove elezioni per eleggere il nuovo primo ministro. Trudeau ha detto di aver capito che non potrà essere il leader dei Liberali alle prossime elezioni. Il Canada sta anche per assumere la Presidenza di turno del G7.
“Ho intenzione di dimettermi dalla carica di leader del partito e di Primo Ministro – ha detto Trudeau in conferenza stampa dall’esterno della capitale Ottawa – dopo che il partito avrà scelto il suo prossimo leader attraverso un solido processo competitivo a livello nazionale. Nonostante i grandi sforzi per risolverlo, il Parlamento è paralizzato da mesi. Ecco perché stamattina ho informato il Governatore generale che abbiamo bisogno di una nuova sessione del Parlamento. Lei ha accolto questa richiesta e la Camera sarà ora prorogata fino al 24 marzo. Durante le vacanze ho anche avuto modo di riflettere e di fare lunghe chiacchierate con la mia famiglia sul nostro futuro”.
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Perché Trudeau si è dimesso
La crisi si era aggravata a metà dicembre, dopo le dimissioni della ministra delle Finanze, Chrystia Freeland, dopo che il deficit di bilancio di 62 miliardi di dollari canadesi era emerso più alto di quanto previsto. Non aveva cambiato molto il rimpasto annunciato il giorno dopo da Trudeau: otto dei 35 ministri del governo erano cambiati. Il primo ministro era alla guida di un governo di centrosinistra che ormai aveva perso l’appoggio di forze politiche. Aveva perso anche il sostegno di membri del suo stesso partito. Senza le dimissioni il governo sarebbe durato fino al prossimo ottobre 2025.
Che cosa succede ora in Canada
Le ipotesi sui successori mettono nel toto-nomi l’ex ministra delle Finanze Freeland, la ministra degli Esteri Mélanie Joly, il governatore della banca centrale Mark Carney e l’ex governatrice della provincia della British Columbia Christy Clark. Trudeau ha 53 anni, guidava il partito dal 2013 e governava in Canada dalla fine del 2025. Era considerato un punto di riferimento dei progressisti di tutto il mondo, che si trattasse di minoranze, identità di genere, disabilità, orientamento sessuale.
Nel suo intervento in cui ha annunciato le dimissioni si è soffermato in alcune considerazioni su Pierre Poilievre, leader del Partito Conservatore, populista, suo principale oppositore: “La sua visione per questo paese, non è quella giusta per i canadesi. Fermare la lotta contro il cambiamento climatico non ha senso”. Poilievre è stato celebrato da Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, che ha dichiarato di non vedere l’ora di lavorare con lui quando tornerà alla Casa Bianca. I sondaggi danno i conservatori di Poilievre in netto vantaggio, al 43%, seguiti dal 22% dei Liberai e dal 19,5% del Nuovo Partito Democratico, di sinistra.