L'idillio tra i due leader

Orbàn abbraccia Netanyahu: “Corte dell’Aja è un tribunale politico”

Il premier ungherese accoglie Bibi, ricercato internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, e annuncia il ritiro dalla Corte dell’Aja: “È diventato un tribunale politico”. Ira delle famiglie degli ostaggi israeliani per l’espansione dell’operazione militare a Rafah

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

4 Aprile 2025 alle 18:30

Condividi l'articolo

AP Photo/Denes Erdos – Associated Press / LaPresse
AP Photo/Denes Erdos – Associated Press / LaPresse

Abbracci, sorrisi, pacche sulle spalle, riconoscimenti reciproci. “Benvenuto nel luogo più sicuro d’Europa”. Benvenuto al Primo ministro su cui pende un mandato di arresto internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. A Budapest va in scena l’idillio tra Viktor Orbán e Benjamin Netanyahu.

«Sono stato il Primo ministro che ha firmato il documento di adesione alla Corte penale internazionale e ora ho firmato il documento per il ritiro. Il motivo è che è diventato un tribunale politico. E le decisioni della Cpi su Israele lo hanno dimostrato. Uno Stato democratico di diritto non può partecipare a questo», proclama Orbán in conferenza stampa da Budapest con a fianco un plaudente Netanyahu. Che subito ricambia sentitamente: “Stiamo combattendo contro l’Islam radicale, guidato dall’Iran. Ha ramificazioni, come gli Houthi, Hezbollah e altri, ma è il fulcro. Stiamo combattendo contro di lui e contro la campagna omicida di Hamas che ci ha attaccato”, dice Bibi. Per poi aggiungere: “Siamo impegnati a restituire tutti i rapiti, compresi i cittadini ungheresi. Schiacceremo l’asse malvagio dell’Iran e, così facendo, proteggeremo anche i paesi europei. Alcuni paesi non lo capiscono, Orbán sì”. Lo riporta Ynet.

In conferenza stampa Netanyahu definisce una “decisione coraggiosa e di principio” la decisione dell’Ungheria di ritirarsi dalla Cpi.È importante opporsi a questa organizzazione corrotta”, ha detto Netanyahu, come riporta il Guardian. Come non bastasse, in un post su X anche il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ringrazia il premier ungherese e l’Ungheria per la loro «posizione morale forte e chiara al fianco di Israele e dei principi di giustizia e sovranità». «La cosiddetta Corte penale internazionale – accusa Sa’ar, anche in un riferimento al mandato di arresto emesso nei mesi scorsi contro Netanyahu per crimini di guerra e contro l’umanità per il conflitto a Gaza – ha perso la sua autorità morale dopo aver calpestato i principi fondamentali del diritto internazionale nell’entusiasmo di danneggiare il diritto di Israele all’autodifesa».

“L’accoglienza riservata a Netanyahu dal primo ministro ungherese è un segno di disprezzo nei confronti della giustizia e del diritto internazionale a spese del sangue del nostro popolo e dei civili palestinesi, tra cui bambini, donne, anziani e malati”. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), commentando la visita del capo del governo israeliano a Budapest, il cui governo – guidato da Viktor Orban – non ha dato seguito al mandato di arresto nei confronti di Netanyahu spiccato dalla Corte penale internazionale, ritirandosi anzi dall’organismo. Secondo il ministero degli Esteri dell’Anp, l’accoglienza riservata da Orban a Netanyahu “incoraggia” il governo di Tel Aviv a “continuare a commettere crimini e a minare il cammino della giustizia internazionale”. L’organismo palestinese ha infine sollecitato in una nota Budapest a rispettare “la decisione della Corte penale internazionale di arrestare il criminale Netanyahu e di consegnarlo immediatamente alla giustizia”.

Intanto, a Gaza si continua a morire. Almeno 62 persone sono state uccise in raid israeliani che l’altra notte hanno preso di mira la Striscia di Gaza. È quanto emerge da fonti mediche. Secondo funzionari ospedalieri di Khan Younis, nel sud della Striscia, hanno riferito che i corpi di 14 persone sono stati portati all’ospedale Nasser, 9 dei quali appartenenti alla stessa famiglia; fra i morti ci sono 5 bambini e 4 donne. Inoltre, i corpi di altre 19 persone, fra cui 5 bambini di età compresa tra 1 e 7 anni e una donna incinta, sono stati portati all’ospedale europeo vicino a Khan Younis. A Gaza City, infine, 21 corpi sono stati portati all’ospedale Ahli e fra loro ci sono secondo le fonti 7 bambini.

Prima di volare alla volta di Budapest, Netanyahu aveva annunciato che l’esercito sta “dividendo la Striscia di Gaza” prendendo il controllo dell’asse Morag, la strada che separa Khan Yunis da Rafah, nel sud. “Stiamo dividendo la Striscia di Gaza e aumentando gradualmente la pressione affinché ci restituiscano gli ostaggi”, ha affermato il Primo ministro in un video diffuso dal suo ufficio. L’esercito, ha aggiunto, sta prendendo territorio, colpendo i terroristi e distruggendo le infrastrutture”. In risposta all’annuncio dell’espansione dell’operazione militare israeliana a Rafah, l’Hostages and Missing Families Forum ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma: È stato deciso di sacrificare gli ostaggi per ottenere ’guadagni territoriali”. Il Forum afferma che le famiglie “sono rimaste inorridite quando questa mattina si sono svegliate con l’annuncio del ministro della Difesa secondo cui l’operazione militare a Gaza sarebbe stata estesa allo scopo di ’conquistare un vasto territorio’”. “Invece di garantire il rilascio degli ostaggi attraverso un accordo e porre fine alla guerra, il governo israeliano sta inviando più soldati a Gaza per combattere nelle stesse aree in cui le battaglie hanno già avuto luogo ripetutamente”.

4 Aprile 2025

Condividi l'articolo