Il dramma senza fine di Gaza
Oltre 500 morti a Gaza dalla ripresa dei raid: ma Netanyahu ha il sostegno totale di Trump
Da martedì, giorno in cui sono ripartiti i raid israeliani su Gaza, Netanyahu ha fatto 508 vittime, di cui 190 bambini. E il negoziato di Trump? Roba vecchia. “La Casa Bianca appoggia Tel Aviv”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

Gaza, fine pena mai. Sono almeno 504 le persone rimaste uccise da quando l’esercito israeliano ha ripreso gli attacchi sul territorio palestinese martedì. Lo afferma la Protezione civile di Gaza, scrive Al Jazeera. “Il numero totale dei morti dalla ripresa dell’attacco […] è di 504, di cui oltre 190 minorenni”, ha detto Mahmoud Bassal, portavoce della Protezione, aggiungendo che il conteggio si è fermato a mezzogiorno, ora locale, e che 196 persone risultano disperse, probabilmente sepolte sotto le macerie. L’Ufficio dei media governativi di Gaza ha aggiornato il suo bilancio delle vittime palestinesi a oltre 61.700, dall’inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023, gran parte delle quali minorenni.
Il Commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ha riferito che negli ultimi giorni sono morti cinque membri dello staff dell’agenzia Onu per i palestinesi mentre continuano i raid aerei e si teme che «il peggio debba ancora arrivare, data l’invasione terrestre in corso che separa il nord dal sud». Le ulteriori cinque uccisioni hanno portato «il numero delle vittime dell’agenzia Onu a 284. Erano insegnanti, dottori e infermieri, al servizio dei più vulnerabili», ha affermato Lazzarini su X. E tutto questo avviene con il sostegno totale dell’inquilino della Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, “sostiene totalmente” la ripresa delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato in un briefing con la stampa la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
Trump “sostiene totalmente” Israele e le Idf e “le azioni che hanno eseguito negli ultimi giorni”, ha detto Leavitt, rispondendo alla domanda se Trump stesse cercando di rilanciare i negoziati sul cessate il fuoco nella Striscia. E a far cambiare idea al tycoon non saranno neanche i famigliari degli ostaggi israeliani e i loro sostenitori, che ieri hanno protestato a Tel Aviv la fine della guerra a Gaza e l’immediato rilascio dei rapiti. “Il governo sta giustiziando gli ostaggi, Netanyahu ha deciso di riportare indietro Ben-Gvir invece di riportare indietro gli ostaggi”, ha affermato la leadership delle proteste in una dichiarazione. “La ripresa dei combattimenti è una condanna a morte per gli ostaggi. La guerra non sta riportando indietro gli ostaggi, la pressione militare li sta uccidendo e almeno 41 persone hanno pagato con la vita. Quante altre pagheranno il prezzo?”, si legge.
“I raid dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza non si fermano. Dalla ripresa dei bombardamenti, nella notte tra domenica e lunedì, sono già 504 le vittime di cui 190 bambini e 5 componenti dello staff di Unrwa che, adesso, conta 284 morti. Un orrore senza fine che ha il solo obiettivo di sterminare il popolo palestinese. Un orrore davanti al quale l’immobilismo della comunità internazionale non è più tollerabile. Un orrore contro cui le proteste della società civile israeliana stanno infiammando le piazze di Tel Aviv e Gerusalemme, represse violentemente dalla polizia. Le famiglie degli ostaggi animano le proteste contro Netanyahu perché sanno benissimo che non è continuando a bombardare che i loro cari torneranno a casa e che questa ripresa dei raid serve solo allo stesso Netanyahu per mantenere il suo potere e sfuggire ai processi che ha in corso. Dobbiamo essere all’altezza di quanto sta accadendo, che non ha precedenti: da quasi un anno e mezzo il governo di un paese alleato del cosiddetto Occidente, ritenuto avamposto della democrazia in Medio Oriente, sta sterminando un popolo e gli viene consentito di farlo. E L’Italia sostiene in tutto e per tutto il governo Netanyahu senza mai avanzare neanche una vaga perplessità, senza mai esprimere cordoglio per le vittime, né tantomeno condanna per le stragi di donne e bambini. L’Europa, che è il progetto dei diritti e della pace, deve fare molto di più per fermare il massacro: faccia sentire forte la sua voce di condanna, sospenda l’Accordo di associazione tra Ue e Israele, imponga le sanzioni al governo di Tel Aviv, riconosca lo Stato di Palestina e dia seguito, compattamente, ai mandati di cattura emessi dalla CPI contro Netanyahu e Gallant”. Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“In poche ore oltre 500 morti a Gaza, moltissimi bambini, assassinati dalle bombe di Netanyahu. Ora l’annuncio di una nuova operazione di terra dell’Idf sul suolo palestinese, con un obiettivo preciso, cioè cacciare dalla propria terra la popolazione civile palestinese. Le parole del ministro della difesa Katz di Israele sono deliranti e spietate: ‘andatevene o vi distruggeremo’. È la messa in atto del piano criminale già annunciato di Trump e Netanyahu”, incalza. la segretaria del Pd Elly Schlein. “Il governo italiano e l’Unione europea devono agire subito nelle sedi internazionali per bloccare questa carneficina, Giorgia Meloni ci spieghi quale iniziativa politica ha intenzione di intraprendere il nostro governo per fermare questo massacro”. Ma la presidente del Consiglio ha altro a cui pensare: cancellare Ventotene.