Gli accordi Italia-Libia

Almasri caccia Onu e Ong dalla Libia, ora cosa fa l’Italia?

Ora si spera che l’opposizione si muova e chieda al governo, che ha il potere di cancellare o rinnovare il protocollo: Cancellalo

Politica - di Piero Sansonetti

4 Aprile 2025 alle 17:00

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Photo via X
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La Libia ha deciso di espellere dal paese una agenzia dell’Onu (l’ UNHCR) e una decina di Ong di varia nazionalità. Il governo di Tripoli ritiene che le Ong e l’Onu costituiscano un pericolo per la sicurezza nazionale, anche perché rischiano di mettere in discussione la cultura e la tradizione introducendo valori contrari all’identità libica, “come il cristianesimo, l’ateismo, la protezione dell’omosessualità e la decadenza morale”. È scritto esattamente così nel comunicato nel quale si dispone il bando.

Chi ha preso questa decisione? L’agenzia per la sicurezza interna. Probabilmente la persona fisica che ha ottenuto questa disposizione è proprio quel generale Almasri che noi conosciamo bene perché la Digos italiana lo arrestò su mandato di cattura della Corte penale Internazionale, e il nostro governo fece prima scarcerare e poi accompagnò con un aereo dei servizi segreti a Tripoli mettendolo al riparo dalla giustizia. Almasri è accusato di una quarantina tra omicidi, stupri (anche di un bambino) ed episodi di tortura. Nel comunicato del governo libico c’è anche scritto che queste organizzazioni sono un pericolo per la sicurezza libica perché “responsabili di attività ostili mirate a favorire l’ingresso e il radicamento dei migranti”.

Qual è il senso di questa operazione, che potremmo definire l’operazione Almasri? Eliminare qualunque organizzazione che possa sostenere i profughi e che possa in qualche modo documentare i soprusi che i migranti ricevono nei campi di prigionia libici. In sostanza si tratta di un completamento del famoso protocollo Minniti-Piantedosi che definisce i termini della collaborazione tra Italia e Libia nell’opera di respingimento dei profughi. Il protocollo prevede che l’Italia paghi la Libia per impedire ai profughi di imbarcarsi e di raggiungere l’Italia dove possono esercitare il diritto di asilo. I metodi con i quali i lbici esercitano il ruolo che è loro assegnato dal protocollo non interessano l’Italia. La quale però è preoccupata del fatto che le organizzazioni umanitarie (appunto, le Ong) riescono a documentare gli assassinii, gli stupri e le torture. Tanto da far finire sotto processo all’Aja i capi della polizia libica. Questa attività rischia di creare un cortocircuito e di allarmare l’opinione pubblica. L’espulsione delle organizzazioni umanitarie decisa dai libici è un’ottima notizia per il governo italiano, che da parte sua si è impegnato negli ultimi anni con una raffica di decreti per ostacolare l’azione di salvataggio dei profughi da parte delle Ong che operano nel Mediterraneo.

Ora però si spera che l’opposizione si muova e chieda al governo, che ha il potere di cancellare o rinnovare il protocollo: cancellalo. Difficile pensare che non sollevi dei problemi quantomeno di opportunità avere un accordo di caccia-al-profugo con una organizzazione che considera il cristianesimo, l’ateismo e la difesa dell’omosessualità, attività ostili alla sicurezza libica? Non c’è la preoccupazione che eventuali profughi cristiani, o atei, o omosessuali siano perseguitati e torturati nei campi finanziati dall’Italia? Matteo Salvini, che in genere si presenta ai comizi con un rosario in mano, è turbato all’idea che i suoi alleati libici, e il gendarmi che il governo italiano ha assoldato, considerino il cristianesimo una ideologia contraria alla morale?

P.S. Ieri abbiamo pubblicato in prima pagina la foto di un bambino (o una bambina) di circa quattro anni abbandonato dai libici nel deserto, e salvato per caso da un’auto di passaggio. Il bambino è stato consegnato alla polizia libica. Cioè ai carnefici. Il governo italiano intende intervenire per salvare la vita di quel bambino o pensa – come la gran parte dei politici e dei giornalisti – che in fondo la vita di un bambino negro sia un prezzo ragionevole da pagare per il successo della lotta contrio gli sbarchi e per il piano Mattei?

4 Aprile 2025

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