Dal servizio pubblico a una rete pioniera

Fabio Fazio: “In Rai non è più tollerabile un certo modo di pensare, la solidarietà è diventata sovversiva”

Il conduttore di 'Che tempo che fa': "Siamo dentro 'Cattivissimo Me", adesso uno deve giustificarsi se salva una persona che sta affogando"

Spettacoli - di Redazione Web

5 Marzo 2025 alle 12:36

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Fabio Fazio at ‘Che tempo che fa’ tv show, Milan, December 01 , 2024 (Photo by Gian Mattia D’Alberto /LaPresse)
Fabio Fazio at ‘Che tempo che fa’ tv show, Milan, December 01 , 2024 (Photo by Gian Mattia D’Alberto /LaPresse)

Fabio Fazio a tutto campo, tra il politico e il sociologico, in una lunga intervista a Repubblica sui tempi che stiamo vivendo. “Siamo finiti dentro Cattivissimo me, con un presidente americano che cambia i nomi all’Atlante e umilia il capo di Stato di un Paese aggredito che da tre anni ha la guerra in casa. Si è discusso a lungo sulle radici cristiane dell’Europa. Ecco, spero che quelle radici e l’illuminismo ci guidino contro quest’onda che arriva con la fascinazione della modernità”.

Fazio è ormai alla sua seconda stagione di Che tempo che fa sul Canale Nove dopo il passaggio dalla Rai, a seguito della scadenza del contratto a fine giugno 2023 del conduttore e la rottura mai sanata che fece molto discutere. Erano circa quarant’anni che Fazio lavorava nel servizio pubblico. Anche su una rete pioniera, il suo resta un programma di grande successo con ascolti puntualmente a due cifre, ospiti internazionali, spazi dedicati alla politica e alla medicina, cultura e spettacolo.

Se da una parte ha paragonato la televisione a “una carta assorbente, uno specchio” dall’altra ha spiegato come “si è scelto come unico criterio la convenienza, e quasi mai quello che è conveniente è giusto. Si smettono di fare le cose che vanno fatte per quelle che fanno più ascolti, o vendono più copie. Si riempiono le colonne delle homepage dei giornali di gattini. Si fanno migliaia di programmi trash. C’è però una cosa che possiamo fare per ricominciare” ovvero “dare il meglio di noi stessi sempre. Per quanto faticoso sia”.

Non ha risparmiato un passaggio sulla Rai e la politica. “Un certo modo di pensare e di essere non è più tollerabile e infatti non è stato tollerato. In Rai, ma prima ancora dalla politica. Non ho mai voluto fare il vittimista, ma quando una persona che non ha responsabilità pubbliche viene attaccata da chi ha il potere, che sia un primo ministro o un ministro degli Interni, siamo fuori dalla grazia di Dio. E davanti a questo cosa succede? Che ognuno pensa a salvare se stesso. Dice: basta che non accada a me”.

Fazio è ormai da anni considerato come uno dei paladini del cosiddetto “buonismo”, del radical chic di sinistra, del “politicamente corretto”. È stato attaccato direttamente in più occasioni da politici e partiti di destra. “Dopo aver scoperto di essere intercettato don Mattia Ferrari ha detto: la solidarietà è diventata sovversiva. Quando ero piccolo io, a scuola si mettevano 100 lire, i più fortunati ne mettevano 500 di carta, per fare la raccolta per gli orfanotrofi. Adesso uno deve giustificarsi se salva una persona che sta affogando”.

5 Marzo 2025

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