A due anni dal naufragio di Cutro

Come fermare le stragi in mare: una missione nella Sar europea

L’appello delle ong che si occupano di soccorso in mare: vie legali e sicure di accesso all’Europa e stop agli accordi con Libia e Tunisia

Cronaca - di Redazione Web

26 Febbraio 2025 alle 11:43 - Ultimo agg. 26 Febbraio 2025 alle 11:47

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Foto Giovanni Isolino/LaPresse
Foto Giovanni Isolino/LaPresse

Non possiamo dimenticare le 94 vittime del naufragio di Steccato di Cutro, né che quella strage avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 si sarebbe potuta evitare. Quella notte non venne attivato nessun piano di ricerca e soccorso, ma il caso del caicco Summer Love fu trattato come un’operazione di polizia per la protezione delle frontiere. Un evento in linea con le politiche sull’immigrazione del governo italiano in questi due anni, tese a ostacolare l’impegno nelle attività di ricerca e soccorso in mare della flotta civile e a criminalizzare sia le persone in movimento che le Ong.

Tra prassi dell’assegnazione di porti distanti e sanzioni più stringenti introdotte dal Decreto Flussi, l’attacco alle Ong viene ulteriormente rafforzato. Intanto nel Mediterraneo, dal 2014 a oggi, sono scomparse oltre 31mila persone. Per loro e per tutte le persone in movimento che tenteranno la traversata in futuro, ribadiamo la necessità di una missione Sar europea insieme a un allargamento delle vie legali e sicure di accesso in Europa e chiediamo la fine degli accordi con Paesi Terzi che non rispettano i diritti umani, come Libia e Tunisia.

Alarm Phone, EMERGENCY, Open Arms, Medici Senza Frontiere, Mediterranea Saving Humans, Resq, SOS Humanity, Sea-Watch, TOM-Tutti gli Occhi sul Mediterraneo e SOS MEDITERRANEE Italia, tutte organizzazioni che si occupano di ricerca e soccorso in mare e di diritti delle persone in movimento.

26 Febbraio 2025

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