Strage senza fine

Detenuto suicida nel carcere di Frosinone, il Garante Anastasia: “Andrea tra un anno sarebbe stato libero”

Con quello di oggi sono 13 i reclusi che si sono tolti la vita dall'inizio dell'anno, più un operatore, per un totale di ben 14 morti di carcere e per carcere in 50 giorni

Cronaca - di Redazione Web

19 Febbraio 2025 alle 20:56

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Photo credits: Marco Cremonesi/Imagoeconomica
Photo credits: Marco Cremonesi/Imagoeconomica

Un uomo di 52 anni si è suicidato questa mattina nel carcere di Frosinone. Lo comunica il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, che riferisce come l’uomo fosse arrivato nel carcere di Frosinone un anno fa dopo aver scontato cinque anni a Regina Coeli a Roma. “Tra poco più di un anno sarebbe stato libero – spiega Anastasiama non aveva nessuno fuori e nessuno con cui abbia fatto colloqui nell’ultimo anno. Era seguito dal Servizio per le dipendenze e a fine gennaio scorso l’equipe dell’Istituto lo aveva proposto per un’alternativa in comunità, ma lui non ce l’ha fatta e ha rinunciato prima“. Il Garante era in una riunione nel carcere di Frosinone con la dirigenza della Asl e la direzione dell’istituto quando è arrivata la notizia del suicidio.

Detenuto suicida nel carcere di Frosinone

Siamo andati nella sua sezione e ho incontrato i compagni di cella attoniti e sconvolti: uno era a lezione e l’altro a colloquio mentre Andrea si toglieva la vita” racconta Anastasia. “Il carcere è sempre più luogo di morte e disperazione ma chi ne ha la responsabilità politica e amministrativa sembra indifferente e tutto ciò non si può più tollerare” conclude. Con quello di oggi sono 13 i reclusi che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, più un operatore, per un totale di ben 14 morti di carcere e per carcere in 50 giorni, rende noto Gennarino De Fazio, segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

Le dichiarazioni del Garante Stefano Anastasia

Mentre l’attenzione del Governo e, particolarmente, della premier Giorgia Meloni, sembra meticolosamente focalizzata a conseguire il funzionamento dei centri di permanenza e rimpatrio con annesso il carcere in Albania, le prigioni in ‘patria’ continuano a essere abbandonate a sé stesse e, con esse, detenuti e lavoratori, in primis quelli del Corpo di polizia penitenziaria, sottoposti a turnazioni disumane e privati di elementari diritti anche di rango costituzionale, spesso aggrediti e per giunta sottoposti a procedimenti disciplinari e penali“, aggiunge il segretario della Uilpa Pp.

Le dichiarazioni del segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio

16mila detenuti oltre i posti disponibili, più di 18mila unità mancanti agli organici della Polizia penitenziaria, deficienze strutturali, infrastrutturali e negli equipaggiamenti, disorganizzazione imperante e tutto ciò che ne deriva non si risolvono con commissari straordinari e l’improbabile creazione di ulteriori posti detentivi, peraltro non accompagnata da massicce assunzioni, né tantomeno con la ricerca di capri espiatori come se dirigenti e operatori di periferia, quand’anche commettano errori, fossero gli unici responsabili di un sistema da anni alla deriva e sostanzialmente abbandonato dalla politica di maggioranza. Servono urgenti misure deflattive della densità detentiva e il corposo potenziamento della Polizia penitenziaria, oltre che delle altre figure professionali, così come necessita garantire l’assistenza sanitaria e avviare riforme complessive dell’intero apparato d’esecuzione penale“, conclude De Fazio.

19 Febbraio 2025

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