Lo scienziato
Terremoto a Napoli e sciame sismico ai Campi Flegrei, parla Mauro Di Vito Direttore dell’Osservatorio Vesuviano (Ingv): “Le cause di una situazione non ordinaria, instabile ma sotto controllo”
L'esperto ci ha spiegato la natura dell'attuale fenomeno ancora in corso, con una piccola postilla sull'eventuale pericolo che potrebbero costituire i gas scaturiti dall'attività bradisismica
Interviste - di Andrea Aversa

Quello che è avvenuto ai Campi Flegrei è stato il fenomeno sismico più, “prolungato e intenso dal 2005 – 2006“. A dirlo a l’Unità il Direttore dell’Osservatorio Vesuviano (Ingv) Mauro Di Vito. Al lavoro da oltre 48 ore, poco tempo per riposare e dormire, l’esperto è da due giorni coinvolto nella cabina di regia e monitoraggio del Centro Coordinamento Soccorsi, convocato dal prefetto di Napoli, Michele di Bari. L’unità ‘speciale’ che ha messo al tavolo tutti gli attori istituzionali il cui obiettivo è quello di verificare cause e conseguenze delle scosse di terremoto avvenute nella ‘zona rossa‘ della solfatara e avvertite in molti quartieri di Napoli
Terremoto a Napoli e sciame sismico ai Campi Flegrei: parla Mauro Di Vito Direttore dell’Osservatorio Vesuviano (Ingv)
“La media delle magnitudo registrate non è stata molto elevata – ha spiegato Di Vito – I valori più alti, ovvero 3.9, sono stati tra i più forti mai registrati. In assoluto non ci siamo trovati di fronte a numeri alti ma caratterizzati da due aspetti: la superficialità con la quale i terremoti si sono manifestati e per quanto riguarda la seconda scossa, quella successa durante la tarda serata di ieri, è che è stata seguita da altri terremoti. Questo ha fatto si che la scossa sia stata sentita e percepita da tanti cittadini residenti in diverse zone della città e non solo nei pressi della zona rossa“.
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Terremoto a Napoli e sciame sismico ai Campi Flegrei: cause e caratteristiche del fenomeno più prolungato e intenso da 20 anni a questa parte
Di Vito ha chiarito che lo sciame sismico è ancora in corso e che i terremoti sono stati causati, “dalla fratturazione delle rocce, avvenuta in media a tre chilometri di profondità, con epicentro Solfatara – Pisciarelli“. I parametri del fenomeno sono costantemente sotto controllo e monitoraggio ed hanno presentato una grande novità: ben 300 terremoti registrati. Quest’attività è nata a partire dallo scorso mese di agosto, quando ha avuto inizio questa sorta di ‘stress’ delle rocce. Uno scenario che ha amplificato il sollevamento del sottosuolo. Quest’ultimo, secondo Di Vito, “sta continuando a verificarsi a causa del degassamento magmatico. Tutti i gas hanno una componente magmatica e ci stiamo trovando di fronte a una sorta di degassamento profondo che funge da fonte di energia per il fenomeno sismico“.
Terremoto a Napoli e sciame sismico ai Campi Flegrei: superficialità, magma e gas
Proprio per quanto riguarda la pericolosità dei gas, il Direttore dell’Osservatorio Vesuviano (Ingv) ha affermato: “Il rischio della propagazione di gas tossici (anidride carbonica e idrogeno solforato, la cui componente è rappresentata in minima parte, ndr) è estremamente ridotto perché le sostanze emesse sono molto calde e si disperdono verso l’alto, nell’atmosfera“. Ad oggi per Di Vito la situazione anche se “instabile” e “non ordinaria“, è di fatto “sotto controllo” ed è possibile escludere gravi conseguenze, sia in termini di crolli (al netto della sicurezza edilizia) che di eruzioni.