Mattanza di Stato

In Italia di carcere si muore, 23enne si toglie la vita a Regina Coeli: già quattro suicidi dall’inizio del 2025

Non si ferma, anzi prosegue senza sosta, la scia di morte all'interno dei penitenziari italiani

Giustizia - di Andrea Aversa

9 Gennaio 2025 alle 12:41 - Ultimo agg. 9 Gennaio 2025 alle 13:15

Condividi l'articolo

Fonte profilo Facebook Garante per i diritti dei detenuti della Regione Lazio Stefano Anastasia
Fonte profilo Facebook Garante per i diritti dei detenuti della Regione Lazio Stefano Anastasia

Un altro decesso in carcere. Anzi, un altro suicidio avvenuto tra le mura di un penitenziario italiano. Un ragazzo di soli 23 anni si è tolto la vita nel carcere romano di Regina Coeli. A darne notizia il Garante per i diritti dei detenuti della Regione Lazio Stefano Anastasia. È già la quarta persona dall’inizio del 2025 ad essersi tolto la vita nelle carceri italiane. Quattro esseri umani, tre detenuti e un operatore, deceduti in soli nove giorni all’interno di strutture dello Stato. Una vergogna e un orrore che continuano senza sosta nell’indifferenza delle istituzioni.

Giovane di 23 anni si è tolto la vita nel carcere di Regina Coeli

Queste le parole scritte e pubblicate su Facebook dal Garante Anastasia: “Ieri sera un ragazzo di ventitré anni si è ammazzato a Regina Coeli. Se il 2024 è stato l’annus horribilis delle morti e dei suicidi in carcere, questo è iniziato peggio. Il ragazzo che si è suicidato ieri sera a Regina Coeli è già il quarto in Italia, in meno di dieci giorni, senza contare l’operatore penitenziario che si è tolto la vita nel carcere di Paola. Quando si prenderanno i provvedimenti necessari e urgenti per ridurre la popolazione detenuta e consentire al personale di polizia, educativo e sanitario di farsi carico degli autori di reati più gravi e con lunghe pene da scontare?

Il post su Facebook del Garante della Regione Lazio Stefano Anastasia

Non è mai facile individuare il rischio suicidario, ma se gli operatori devo far fronte al doppio delle presenze in carcere, come è a Regina Coeli, con la metà del personale in organico, l’impresa diventa impossibile. Aprendo la Porta Santa a Rebibbia, Papa Francesco ha esortato i detenuti ad aggrapparsi alla speranza, ma nella speranza di un’alternativa a queste carceri sovraffollate e degradanti dobbiamo crederci anche noi e soprattutto chi ha responsabilità politiche e di governo, prendendo decisioni conseguenti“.

9 Gennaio 2025

Condividi l'articolo