I divieti
Battitura di protesta nel carcere di Siracusa: “Stop ai salumi, niente farina e lievito. Vogliamo solo essere ascoltati”
L'iniziativa dopo che per un giorno non è stato distribuito il pranzo. Ferme anche le attività lavorative in cucina
Giustizia - di Andrea Aversa
Agitazioni e proteste nel carcere di Cavadonna a Siracusa. Secondo le segnalazioni giunte all’associazione Sbarre di Zucchero, i detenuti hanno bloccato le attività lavorative previste in cucina e promosso una battitura che andrà avanti ad oltranza nei seguenti orari: dalle 18 alle 18:30 e dalle 20 alle 20:30 e dalle 24:00 alle 24:30. Il motivo? La direzione del carcere ha imposto molti divieti relativi all’ingresso e alla vendita di alimenti dentro il penitenziario.
Battitura di protesta nel carcere di Siracusa a causa dei divieti alimentari
Secondo quanto appreso da l’Unità, è stato vietato ai reclusi di possedere abiti di marca, salumi, pesce, gamberetti, formaggi (solo se stagionati), farina, lievito, vino e birra. Il tutto sarebbe stato stabilito all’improvviso e ai detenuti che hanno cercato un dialogo con l’amministrazione, sarebbe stato negato anche un confronto. Per vari imprevisti logistici e organizzativi, ai detenuti – in questi giorni – sarebbe capitato anche di non ricevere il pranzo.
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Oggi, il Garante per i diritti dei detenuti del Comune di Siracusa Giovanni Villari, si è recato nel penitenziario per verificare qual è al momento la situazione. Anche il Garante della Regione Sicilia Santi Consolo si è già mobilitato.