Presentata la Commissione europea
Centristi imbroglioni: le truffe politiche di Macron e Von der Leyen, così il fascismo arrivò al potere
Macron ha deciso di rompere il fronte, di liberarsi dalla sinistra, vera vincitrice della tornata elettorale, e di fare un governo che vivacchierà solo per l’appoggio o la non opposizione dei lepenisti. È una truffa elettorale? Sì, è una truffa elettorale.
Editoriali - di Piero Sansonetti
Il presidente francese Emmanuel Macron, dopo aver perduto disastrosamente le elezioni legislative, fece un appello alla sinistra per formare un fronte antifascista che fermasse l’avanzata di Marine Le Pen. Lo chiamarono “Fronte popolare” come quello che nel 1936, guidato da Léon Blum si oppose all’avanzata dei fascisti in Francia e formò un governo progressista che introdusse il diritto alle 40 ore lavorative e alle ferie pagate per i lavoratori.
Il Fronte edizione 2024 ha vinto le elezioni, ha sconfitto i fascisti, ha conquistato la maggioranza: Macron ha deciso di rompere il fronte, di liberarsi dalla sinistra, vera vincitrice della tornata elettorale, e di fare un governo che vivacchierà solo per l’appoggio o la non opposizione dei lepenisti. È una truffa elettorale? Sì, è una truffa elettorale. Lo sarebbe persino con un sistema elettorale proporzionale, lo è in maniera clamorosa con il sistema maggioritario francese. La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen è stata eletta presidente con una maggioranza di centrosinistra formata dai democristiani, dai liberali, e poi dai verdi e dai socialisti. Una volta eletta ha piazzato nella commissione che governerà l’Europa un esponente della destra italiana, Raffaele Fitto, che appartiene ai gruppi della destra che non hanno votato Von Der Leyen; e ha messo fuorigioco i partiti della sinistra e i liberali che si opponevano a Fitto.
È una truffa elettorale? No, è una truffa politica. Essendo il sistema elettorale europeo un sistema proporzionale, Von Der Leyen poteva comporre la maggioranza che voleva. Ma non poteva chiedere ai verdi, ai socialisti e ai liberali di appoggiare la sua elezione a Presidente della Commissione e poi scegliere Fitto e far sapere ai partiti alleati che tanto lei ha l’appoggio della destra.
In questo modo il “centro” perde tutte le sue qualità politiche e diventa solo uno spazio per manovre, trasformismi, e tradimenti dei principi democratici. Un luogo dove mancano le idee e abbondano le trame.
Leggevo in questi giorni il libro curato da Franco Corleone su (e di) Piero Gobetti e Giacomo Matteotti. Libro bellissimo, che ci fa apparire in tutta la sua trasparenza la responsabilità della borghesia liberale italiana nell’affermazione del fascismo. Che non vinse con le sue forze: fu scelto. E per scegliere, la via fu quella dei trasformismi e delle rese. Naturalmente quella fase politica di un secolo fa non è assimilabile a quella di oggi. Però alcuni meccanismi del tradimento e della spavalda corsa a destra di gran parte della nostra classe dirigente assomigliano moltissimo a quelli denunciati da Gobetti. Si spaccia per moderazione e realpolitik una operazione politica reazionaria.