La guerra in Medio Oriente

Cos’è il Corridoio Filadelfia: la striscia di terra tra Egitto e Gaza occupata da Israele che Netanyahu non vuole abbandonare

La linea rossa del premier nei negoziati su ostaggi e tregua. Non è una visione condivisa. Gallant: “Non è vero che è fondamentale l’occupazione del Corridoio Filadelfia, potremmo riprenderne il controllo in 8 ore”

Esteri - di Redazione Web

5 Settembre 2024 alle 18:00

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Israeli soldiers work on a tank at a staging ground near the border with the Gaza Strip, in southern Israel, Sunday, May 5, 2024. (AP Photo/Tsafrir Abayov)
Israeli soldiers work on a tank at a staging ground near the border with the Gaza Strip, in southern Israel, Sunday, May 5, 2024. (AP Photo/Tsafrir Abayov)

Benjamin Netanyahu lo ha ribadito ulteriormente in questi giorni di grandissima difficoltà per le proteste degli israeliani e le polemiche sull’accordo con Hamas, su cessate il fuoco a Gaza e liberazione degli ostaggi prelevate il 7 ottobre. “Il conseguimento degli obiettivi della guerra passano per il Corridoio Filadelfia”, ha dichiarato a Gerusalemme annunciando che non ci sarà alcun ritiro dell’esercito dal corridoio. “Venti anni fa mi sono dimesso dal governo Sharon proprio su questo punto: dobbiamo controllare l’asse al confine tra Gaza e l’Egitto, è una questione politica fondamentale”.

Il Corridoio Filadelfia è una striscia di terra di 14 chilometri al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. È l’unica via di accesso terrestre alla Striscia che non passi per Israele. È stato occupato da Israele, con l’approvazione degli Stati Uniti, nell’operazione via terra e via aerea che lo Stato Ebraico ha lanciato in risposta agli attacchi di Hamas nel sud del Paese lo scorso 7 ottobre – secondo il ministero della Sanità controllato dall’organizzazione islamista terrorista, sono almeno 40.878 i palestinesi morti e 94.454 i feriti nell’offensiva militare.

Cos’è il Corridoio Filadelfia

Sia Hamas che l’Egitto – tra i principali mediatori tra le parti nei negoziati – non accettano la presenza di Israele nell’area. Israele vuole “mantenere una presenza” in questa area perché sostiene che attraverso il corridoio Hamas abbia fatto passare negli anni armi, munizioni, cibo e materiali. L’accordo Philadelphi del 2005 – l’anno successivo al ritiro dalla Striscia di Israele – aveva permesso all’Egitto di schierare guardie di confine equipaggiate di soli armi leggere per definire il corridoio come una zona smilitarizzata. La stessa divenne tuttavia un punto cruciale per il contrabbando di armi mentre Hamas militarizzava Gaza e trafficava tramite i tunnel sotterranei scavati sotto il confine. Israele ha ripreso il controllo del Corridoio a inizio maggio scorso. Una violazione dell’Accordo di Camp David che prevedeva che il controllo della zona restasse con l’Egitto, compreso il valico di Rafah.

Netanyahu non molla sul Corridoio Filadelfia

Hamas continua a rifiutare la presenza israeliana nei pressi del corridoio. Per Netanayahu è una “linea rossa nei negoziati”. Sembra restare bocciata al momento la possibilità emersa il mese scorso di far sorvegliare i primi tre chilometri del corridoio all’esercito israeliano e il resto della strada all’Egitto con l’assistenza dell’Autorità Nazionale Palestinese ma senza simboli palestinesi. “Gaza non può avere un futuro se rimane porosa e se si consentirà il riarmo di Hamas attraverso il corridoio Filadelfia”, ha insistito ancora Netanyahu in una riunione con la stampa estera. Ha aggiunto che qualora Israele dovesse lasciare il corridoio, Hamas potrebbe portare gli ostaggi in Yemen o in Israele.

Non è un’opinione condivisa. “Non è vero che per la nostra sicurezza è fondamentale mantenere l’occupazione del Corridoio Filadelfia, se dovesse servire potremmo riprenderne il controllo in otto ore al massimo”, ha dichiarato Yoav Gallant, ministro della Difesa e membro del gabinetto di guerra. Dello stesso avviso gli ex capi dell’esercito Benny Gantz e Gadi Eisenkot. “Israele ha evacuato il Corridoio di Filadelfia 19 anni fa, Netanyahu ha votato a favore. Poi è stato primo ministro per 15 anni e non gli è mai venuto in mente di riprenderne il controllo. Si è preoccupato di inviare le forze israeliane nel Corridoio solo 8 mesi dopo l’inizio dell’attuale guerra”, ha detto il leader dell’opposizione Lapid. Il ministro degli Affari Strategici Ron Dermer, in un’intervista a Bloomberg, aveva lasciato aperta la possibilità di un ritiro nella seconda fase dell’accordo proposto da USA, Qatar ed Egitto. Sempre più analisti criticano l’ostinazione del premier.

5 Settembre 2024

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