Campo Largo
Renzi: “Governo Meloni destinato a cadere, parlo solo con Schlein del Pd”
L'ex premier e leader di Italia Viva: "Conosco il Partito democratico: se ti metti a parlare con una singola corrente, poi non finisci più. Oggi l'opposizione tutta insieme è maggioranza nel Paese"
News - di Redazione Web
Matteo Renzi è sicuro che il governo di centrodestra guidato dalla premier Giorgia Meloni sia destinato a cadere. “Non so quando arriveranno alla rottura, ma certo prima del 2027”, ha detto in un’intervista a Il Corriere della Sera. Alcune idee, il punto suoi contenuti, l’idea di un “contratto” di governo che fa tornare paradossalmente alla mente quello tra Lega e Movimento 5 Stelle nell’esecutivo Conte 1, le reticenze all’apertura del Campo Largo dell’avvocato del popolo e di parte del Partito Democratico. E l’ex premier e leader di Italia Viva che chiarisce: “Noi parliamo con la segretaria nazionale del Pd, non con le singole correnti interne. Conosco il Partito democratico: se ti metti a parlare con una singola corrente, poi non finisci più”.
Sempre al Corriere della Sera aveva annunciato l’apertura che soltanto poco tempo fa sembrava impossibile, a pochi giorni dalla Partita del Cuore e da quegli scatti abbracciato a Elly Schlein che tanto avevano fatto discutere – partita in cui Renzi aveva servito un assist alla segretaria dem per un gol, in seguito annullato per fuorigioco. “Per reagire va costruita l’alternativa, dichiarando chiusa la stagione dei veti e mettendo insieme i voti”, aveva dichiarato a metà luglio parlando di un “centro che guarda a sinistra” citando Alcide De Gasperi. Poche ripercussioni nei sondaggi, dopo il deludente 3,8% che aveva tagliato fuori dal Parlamento Europeo la formazione renziana.
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Campo Largo, work in progress con Schlein
“L’iniziativa politica – ha spiegato Renzi – l’ha presa Elly Schlein. E ha detto: se vogliamo vincere, non servono i veti ma servono i voti. Non è semplice ma è l’unica possibilità per costruire un’alternativa di governo. Altrimenti la coppia Meloni-Salvini andrà avanti per lustri. Però non basta essere contro: occorre un lavoro sui contenuti, dettagliato, quasi noioso, ma puntuale su tutto. Si può vincere solo con un contratto alla tedesca in cui si scriva prima, argomento per argomento, cosa vogliamo fare e cosa no. Oggi l’opposizione tutta insieme è maggioranza nel Paese. Se costruiamo un programma la maggioranza numerica diventa maggioranza politica”.
Per Renzi “Meloni si conferma una brava influencer, che twitta sulle polemiche mediatiche più dibattute ma non fa le riforme che servono al Paese. Intanto fuori da qui la situazione internazionale è molto seria”. Questo governo poi non tocca palla sulla situazione internazionale, un tema molto caro all’ex Presidente del Consiglio. “Non pervenuti su tutti i principali dossier”, Antonio Tajani è “il Ministro degli Esteri che ha viaggiato di meno nella storia degli ultimi trent’anni” e “ci accontentiamo di non fare danno: siamo ininfluenti”.
Italia Viva e il Campo Largo
Si dice aperto anche al Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. A minare il Campo Largo al momento sono però tantissimi temi: il referendum contro il Jobs Act approvato proprio dal governo Renzi, il premierato, la politica estera. Sui pochi voti di Italia Viva, l’ex premier chiama in causa la strategia di Kamala Harris, “prendere i voti border line vale doppio”, “sono decisivi”. A proposito di alleanze e convergenze, Italia Viva negli scorsi anni ha rotto perfino con Azione, l’altro partito centrista e moderato guidato da Carlo Calenda, dopo le elezioni politiche del settembre 2022.