Vicini alla guerra mondiale

Attentato a Kerman, chi ha colpito alla celebrazione per il generale Soleimani

Una duplice esplosione al cimitero dei Martiri, dove è sepolto il generale Soleimani infiamma il Medioriente. Khamenei: “Puniremo chi ci ha attaccato”. Hezbollah: “Tel Aviv ha colpito ancora”

Esteri - di Umberto De Giovannangeli - 4 Gennaio 2024

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Attentato a Kerman in Iran
Attentato a Kerman in Iran

La guerra a Gaza non gli basta più. Può continuare a uccidere gazawi, a decine di migliaia, ridurre la Striscia ad un cumulo di macerie. Può anche avviare un esodo forzato di buona parte degli oltre 2,4 milioni di palestinesi verso il Sinai egiziano. Ma non gli sarà sufficiente per salvare, politicamente, la pelle.

Per questo Netanyahu ha alzato il tiro e ha deciso di colpire a Beirut, nella roccaforte di Hezbollah, massacrando il numero due di Hamas, Saleh al-Arouri e poi bissare a Kerman, dove due bombe hanno ucciso 84 persone. Ufficialmente, Israele non commenta tanto meno rivendica. Ma il segno dei due attacchi è chiaro.

La guerra all’Iran è iniziata. Il Medioriente è una polveriera. E il “piromane” è l’uomo che oggi guida Israele. Il suo cinismo non ha limiti. E se la reazione al massacro del 7 ottobre era la guerra d’Israele, quella che si è aperta è la “guerra di Bibi”. Fermarlo è d’obbligo. Anche per la salvezza del popolo d’Israele.

Il bilancio delle esplosioni in Iran sale a 84 morti

Sono 84 le persone che hanno perso la vita, e almeno 284 i feriti, dopo le due esplosioni ieri a Kerman, in Iran, durante le commemorazioni dell’ex comandante delle forze Qods delle Guardie della rivoluzione, Qassem Soleimani, nel quarto anniversario dell’uccisione del leader pasdaran da parte degli Usa.

Lo ha annunciato il ministero dell’Interno correggendo i numeri forniti ieri e citando i dati forniti dalla dipartimento di medicina legale, come riporta su X ‘Mizan’, il sito di notizie della magistratura iraniana. Il bilancio di 103 morti che era stato fornito ieri era già stato corretto dal ministero della Sanità, secondo cui il nome di alcune delle vittime era stato registrato erroneamente due volte.

Le autorità locali avevano parlato già ieri di “terrorismo” mentre le esplosioni non sono ancora state rivendicate da nessun gruppo. La Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha promesso che i responsabili delle esplosioni di Kerman riceveranno una “dura risposta” mentre la Repubblica islamica ha annunciato per oggi una giornata di lutto nazionale per commemorare le vittime

Seconda bomba la più mortale, esplosa 20 minuti dopo la prima”

Il ministro dell’Interno dell’Iran, Ahmad Vahidi, parlando della strage nel quarto anniversario dell’uccisione del generale Qassem Soleimani, ha dichiarato alla tv di Stato che la prima bomba è esplosa intorno alle ore 15:00 (ora locale), mentre l’altra è esplosa circa 20 minuti dopo.

La seconda esplosione, ha affermato, ha ucciso e ferito il maggior numero di persone. Le immagini e i video condivisi sui social media sembrano corrispondere ai resoconti dei funzionari, secondo i quali la prima esplosione è avvenuta a circa 700 metri dalla tomba di Soleimani nel Cimitero dei Martiri di Kerman, vicino a un parcheggio.

La folla si è poi precipitata a ovest lungo Shohada, o Martyrs Street, dove la seconda esplosione è avvenuta a circa 1 chilometro dalla tomba. “La risposta dell’Iran sarà forte e distruttiva e nel più breve tempo possibile. I colpevoli riceveranno un duro schiaffo in faccia”, ha aggiunto Vahidi.

Di certo chi ha agito è riuscito a colpire l’Iran al cuore. E Teheran adesso si interroga sulla consistenza delle proprie forze di sicurezza. Servizi segreti e di intelligence non sono riusciti infatti a sventare un attentato di così vaste proporzioni e in un’aera così delicata. Lo smacco per la Repubblica Islamica è molto forte e potrebbe avere, nel medio e nel lungo periodo, importanti conseguenze politiche. E militari.

Khamenei: “Risposta severa agli odiosi criminali”

Gli “odiosi criminali” dietro al duplice attentato di Kerman avranno una “risposta severa” e la “giusta punizione”. Lo ha detto la Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, citato dall’agenzia Irna.

Teheran: «Le mani del regime sionista dietro la strage di Kerman»

Il vicepresidente iraniano, Mohammad Mokhber, nel suo messaggio di cordoglio per la strage di Kerman, ha accusato Israele dell’attacco, affermando che «le mani del regime sionista» hanno versato il sangue di cittadini innocenti.

Raisi: “Gli autori di questo atto atroce saranno puniti”

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha espresso condanna per i due e ha parlato di evento “codardo” e “atroce”, assicurando che i servizi di sicurezza iraniani “identificheranno e puniranno presto gli autori”.

“Senza dubbio, gli autori e i responsabili di questa azione codarda saranno presto identificati dalle potenti forze di sicurezza e ritenuti responsabili del loro atto atroce. I nemici della nazione devono sapere che tali azioni non possono indebolire la volontà d’acciaio del popolo iraniano nella difesa dei loro ideali islamici”.

Nasrallah: «Condoglianze per i martiri di oggi»

«Rinnoviamo le nostre condoglianze per i martiri di oggi» che sono morti in occasione di un duplice attacco terroristico avvenuto a Kerman. «Quello che si è successo oggi (ieri per chi legge, ndr) a Kerman è un attacco contro chi commemorava l’assassinio di Soleimani: donne, uomini e bambini. Condoglianze alle loro famiglie».

Ad affermarlo, secondo quanto riferisce `L’Orient – Le Jour´ è il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah in occasione di un suo discorso per l’anniversario della morte di Soleimani.

Il capo di Hezbollah: «Uccisione Arouri è palese aggressione israeliana»

L’uccisione dell’alto dirigente di Hamas, Saleh Al-Arouri, avvenuta l’altro ieri a Beirut è «una palese aggressione israeliana». Lo ha affermato il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, nel corso di un discorso dove ha porto le sue condoglianze al capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e al popolo palestinese. Lo riporta al Jazeera.

Arouri “ha dedicato la sua vita, da quando era un ragazzino fino al martirio, alla resistenza e al jihad, trascorrendo anni in prigionia e in esilio”, ha aggiunto il capo di Hezbollah, secondo cui “il sostegno alla resistenza all’interno della popolazione palestinese è aumentato, così come nella regione. Hamas gode del più alto livello di sostegno della sua storia tra la popolazione palestinese, e questo è un risultato significativo”.

Putin: “Attentati in Iran scioccanti per crudeltà e cinismo”

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze al leader supremo iraniano Ali Khamenei e al presidente Ebrahim Raisi. Putin – riporta Ria Novosti – ha parlato di un atto «scioccante nella sua crudeltà e cinismo».

L’Ue condanna con fermezza l’attentato in Iran

L’Ue condanna con la massima fermezza l’attentato nella città di Kerman in Iran. L’Ue esprime la propria solidarietà al popolo iraniano.

Questo atto di terrore ha provocato un bilancio sconvolgente di morti e feriti tra i civili. I nostri pensieri sono ora rivolti alle vittime e alle loro famiglie. I responsabili devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni”. Lo dichiara un portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’Ue.

Israele attacca obbiettivi Hezbollah nel sud

L’aviazione israeliana ha colpito alcuni obiettivi delle milizie sciite di Hezbollah nel Libano meridionale: è quanto riporta il Times of Israel, citando fonti dell’Idf.

Unifil: “Profondamente preoccupata per una possibile escalation in Libano”

Un portavoce della forza di pace delle Nazioni Unite Unifil in Libano ha affermato che l’organizzazione è “profondamente preoccupata” per una possibile escalation nella regione.

Citato da Reuters online, il portavoce afferma: “Siamo profondamente preoccupati per qualsiasi potenziale escalation che potrebbe avere conseguenze devastanti per le persone su entrambi i lati della linea blu. Continuiamo a chiedere a tutte le parti di cessare il fuoco e tutti gli attori influenti di sollecitare moderazione”. La linea blu è il confine tracciato dalle Nazioni Unite che separa il Libano e il nord di Israele.

L’Egitto sospende l’attività di mediazione tra Israele e Hamas dopo l’uccisione di Arouri

L’Egitto ha ufficialmente informato Israele di aver congelato il suo ruolo di mediatore tra lo Stato ebraico e le fazioni palestinesi nei negoziati sugli ostaggi, dopo l’uccisione del numero 2 di Hamas, Saleh Al-Arouri. Lo riferiscono fonti egiziane alla tv israeliana Kan.

4 Gennaio 2024

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