L'escalation del conflitto
Israele uccide il numero 2 di Hamas, perché l’attacco a Beirut è una svolta nella guerra
Saleh al-Arouri era reduce da un incontro al Cairo con i vertici dei servizi egiziani per discutere uno scambio, saltato, tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi, questione che doveva discutere ieri con altri capi di Hamas e del Jihad islamico.
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
È molto più di una eliminazione “eccellente”. Per lo spessore dell’ucciso, il momento e il luogo in cui è avvenuta l’operazione, è l’innesco di una guerra regionale. Un drone israeliano ha colpito con tre missili a Dahieh, il sobborgo a sud di Beirut considerato una delle roccaforti di Hezbollah.
L’obiettivo era Saleh al-Arouri, nome di battaglia Abu Mohamed, 58 anni. Figura di primissimo piano di Hamas, fondatore del braccio armato del gruppo (le Brigate Ezzedin al-Qassam), Arouri è il vice del capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh ed è considerato il leader del massacro del 7 ottobre.
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Arouri è stato ucciso durante l’attacco israeliano insieme alle sue guardie del corpo nella periferia meridionale della capitale libanese, che è una roccaforte di Hezbollah. Il corpo di Arouri, come vedete nella foto, è stato polverizzato. Il bilancio complessivo dell’attacco è di almeno sei morti. Per il primo ministro del Libano Najib Miqati, l’esplosione di ieri a Beirut Sud è “un altro crimine israeliano”.
La televisione di Hamas ha confermato l’«assassinio» da parte di Israele del vice capo del gruppo. Saleh al-Arouri è stato ucciso in un «vile attacco sionista», ha detto Hamas sul suo canale ufficiale. Ahsan Attia, membro dell’ufficio politico della Jihad islamica, ha detto che Israele “pagherà il prezzo dei suoi crimini, compreso l’assassinio di Saleh al-Arouri”.
Il numero due di Hamas era reduce da un incontro al Cairo con i vertici dei servizi egiziani per discutere uno scambio, saltato, tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi, questione che doveva discutere ieri con altri capi di Hamas e del Jihad islamico. Oggi avrebbe dovuto incontrare il capo di Hezbollah, Hassan Nassrallah.
Era stato il responsabile di Hamas nella trattativa per la liberazione del caporale israeliano Gilad Shalit. Un possibile attacco di Israele a Beirut era stato evocato solo pochi giorni fa dal ministro israeliano della difesa Yoav Gallant nel corso di una conferenza stampa.