La scelta
Autentico: parola del 2023 per il più prestigioso dizionario USA, nell’anno dell’esplosione dell’intelligenza artificiale
La scelta del dizionario Merriam-Webster che quest'anno ha misurato un aumento sostanziale della parola per via di "storie e conversazioni su intelligenza artificiale, cultura delle celebrities, identità e social media"
Cultura - di Redazione Web
2023. L’anno in cui è esplosa l’intelligenza artificiale, i testi di ChatGPT e le immagini di Midjourney, le locandine di Bing Image Creator e le influencer generate dagli algoritmi: la parola dell’anno per il più prestigioso dizionario americano, il Merriam-Webster, è “autentico”. Qualcosa che ha a che fare con qualcosa di vero, di reale, oppure di provato, che non sia fake, un falso o un’imitazione. E che ha avuto esito ed è utilizzabile in diversi campi.
Il Merriam-Webster ogni anno analizza le parole utilizzate, la loro diffusione, il contesto e l’impatto, le tendenze semantiche. Ha misurato che quest’anno si è verificato un aumento “sostanziale” dell’uso e della ricerca di ‘authentic’ per via di “storie e conversazioni su intelligenza artificiale, cultura delle celebrities, identità e social media”. Secondo il Merriam-Webster altra parola che quest’anno si è distinta è “deepfake“. Il discorso resta sempre dalle stesse parti.
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La scelta del dizionario
Sempre secondo il prestigioso dizionario il motivo dietro la scelta della parola è il suo ampio raggio di significati: può voler dire “non falso o imitazione” e “fedele alla propria personalità, anima o carattere”. Il termine “autentico” è stato inoltre utilizzatissimo da star come Taylor Swift e Sam Smith – che l’hanno utilizzata per indicare la loro “voce autentica” e il loro “sé autentico” – e da Elon Musk – in relazione ai social media.
La parola del 2022: gaslighting
Non è una novità: basta pensare a tutto il dibattito sulle fake news e sulla post-verità che ha caratterizzato gli ultimi anni. L’anno scorso la parola del 2022 per il Merriam-Webster era stata ‘gaslighting’: un’espressione che indica la “manipolazione psicologica di una persona”, di solito per un lungo periodo di tempo che, secondo la definizione del vocabolario, “induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri pensieri e della propria percezione della realtà o dei ricordi e porta a confusione, perdita di fiducia e autostima, incertezza della propria stabilità emotiva o mentale nonché dipendenza dall’autore del reato”.