L'assalto a Gaza
Perché Hamas ha attaccato Israele: così è scoppiata la polveriera medio oriente
Diluvio di bombe sulla striscia: uccise 50 persone al mercato di Jabalia. Gli Usa pronti per mandare navi e aerei: ieri summit a 5, c’era anche Meloni
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Quella che leggerete è una cronaca di guerra. Senza spazi per pantomime diplomatiche, per i vuoti appelli alla moderazione, per improbabili mediazioni di una comunità internazionale che per anni ha ignorato colpevolmente il fuoco che covava sotto la cenere di un conflitto che non si è voluto risolvere con la politica. Solo e soltanto guerra.
Israele dichiara lo stato di guerra e si prepara ad un conflitto di lunga durata, compresa la probabile operazione di terra a Gaza, al cui confine si sta ingrossando lo schieramento di tank. Sono queste “le significative azioni militari” votate dal Consiglio di sicurezza del governo Netanyahu che il premier aveva preannunciato a poche ore dall’attacco nemico evocando “una campagna di un’irruenza e un’ampiezza mai vista finora”. La risposta di Israele all’attacco di Hamas “cambierà il Medio Oriente”, dichiara il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante un colloquio con le autorità delle località del sud del Paese teatro dell’operazione del gruppo terroristico palestinese. “Hamas vivrà momenti difficili e terribili”, ha aggiunto Netanyahu, precisando che la risposta è “appena iniziata”. “Lo Stato non lascerà nulla di intentato per aiutarvi”, ha aggiunto, ribadendo che Hamas “sarà sconfitta con forza, molta forza”.
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“Dobbiamo entrare a Gaza”. Lo ha detto – secondo quanto riporta Axios citando fonti israeliane e americane – Netanyahu al presidente Usa Joe Biden nel corso del colloquio telefonico di domenica. “Dobbiamo andare dentro. Non possiamo trattare ora”, avrebbe detto il premier israeliano a Biden che gli chiedeva degli ostaggi. L’inquilino della Casa Bianca non avrebbe cercato di convincerlo a non procedere e gli avrebbe chiesto del possibile secondo fronte al confine fra Israele e Libano. Netanyahu gli ha risposto che il fronte libanese è motivo di preoccupazione e Israele si sta preparando, ma non c’è altra scelta che rispondere con forza a Gaza.
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Migliaia di morti e feriti. Intanto continua a salire il bilancio delle vittime: sono almeno 800 i morti in Israele e 2.500 i feriti, molti gravissimi; ci sarebbero poi 750 dispersi e almeno 100 ostaggi nelle mani di Hamas. Tra loro americani e tedeschi. Sarebbero 260 i morti al rave dei giovani pacifisti nel deserto. Sul fronte opposto, i bombardamenti israeliani su Gaza hanno provocato la morte di almeno 560 palestinesi e il ferimento di oltre 2.900. Bilancio destinato a crescere col passare delle ore.
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Gli americani uccisi in Israele sono almeno nove. Lo riporta la Cbs citando un portavoce del consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Sono più di 10 i cittadini britannici morti o dispersi in Israele dopo gli attacchi di Hamas. Ne dà notizia Sky News. L’emittente conferma inoltre che uno dei morti era un militare israeliano con passaporto anche britannico, come si era già appreso. Tra le vittime identificati anche due cittadini francesi.
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Finora sono stati richiamati 300.000 riservisti dell’esercito, la “più grande e veloce leva della storia di Israele”, ha fatto sapere l’esercito, precisando che da sabato sono stati lanciati 4.400 razzi da Gaza verso lo Stato ebraico. Oltre 800 gli obiettivi nella Striscia presi di mira dai militari israeliani nelle ultime 24 ore.
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Animali umani. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato di aver ordinato un “assedio totale” alla Striscia di Gaza: “Niente elettricità, niente cibo, niente gas, non entrerà più nulla. Stiamo combattendo degli animali umani e agiremo di conseguenza”. Le forniture di acqua da Israele alla Striscia di Gaza sono state interrotte. Lo ha comunicato il ministro israeliano dell’Energia e delle Infrastrutture Israel Katz. “Ho dato istruzioni affinché la fornitura d’acqua da Israele a Gaza fosse interrotta immediatamente”, afferma Katz in una nota.
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I carri armati si muovono verso la Striscia di Gaza. Il primo obiettivo è quello di liberare il territorio israeliano dai miliziani di Hamas che sono ancora presenti. «Le truppe stanno lavorando per trovarli e ucciderli», afferma il portavoce delle forze di difesa israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari aggiungendo che «dozzine di terroristi» sono stati catturati nelle ultime ore. Per i vertici israeliani è il momento dell’azione e non delle polemiche. «Ci sarà un momento per domande difficili e indagini difficili, ma ora siamo in guerra e siamo impegnati ad attaccare il nemico e vincere», dichiara ancora il militare.
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Si combatte a Sderot. Tra le località in cui si combatte ancora a ridosso della Striscia di Gaza c’è la cittadina di Sderot, dove gli scontri si sono riaccesi nei pressi della stazione di polizia presa dai terroristi e poi liberata dai soldati. Un altro punto caldo è il kibbutz di Melfasim. Israele ha riferito di aver ripreso il controllo su 22 delle comunità attaccate dagli uomini di Hamas, Jihad islamica e Brigate dei Martiri di al Aqsa. I miliziani delle tre organizzazioni – a cui si sono uniti cani sciolti di Gaza dopo lo sfondamento della barriera di protezione che separa la Striscia da Israele – sono penetrati da 29 punti attraverso uno dei confini più controllati del mondo. In Israele questo è l’imbarazzo maggiore per i responsabili di intelligence, forze armate e per lo stesso governo.
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Oltre 100 ostaggi. L’altro aspetto che può ritardare l’eventuale ingresso di truppe e tank a Gaza è la presenza di oltre 100 ostaggi israeliani (tra civili e soldati, vivi e morti, uomini, donne e bambini, anche con doppia cittadinanza) nei tunnel e nelle case delle tre fazioni armate palestinesi. La loro sorte è un punto interrogativo per Israele, specie di fronte delle dure proteste dei parenti degli ostaggi, che denunciano di essere stati “abbandonati” dalle autorità.
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Massacro al mercato. Nella Striscia, la morte viene dal cielo. Aerei israeliani hanno bombardato il mercato ortofrutticolo di Jabalia, nel nord della Striscia. Lo riferiscono testimoni sulla stampa locale, secondo cui sul posto ci sono decine di cadaveri. In seguito l’ospedale di Gaza ha riferito che i morti sono oltre 50. Gli abitanti del posto – secondo le stesse fonti – hanno prestato soccorso ai feriti. Tra le vittime anche bambini. Le immagini del raid stanno girando sui social.
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Un popolo di sfollati. Più di 123.000 persone sono state sfollate nella Striscia di Gaza dallo scoppio del conflitto tra militanti palestinesi e Israele, l’hanno dichiarato le Nazioni Unite. “Oltre 123.538 persone sono state sfollate internamente a Gaza, soprattutto a causa della paura, dei problemi di protezione e della distruzione delle loro case”, ha dichiarato l’Ocha, l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, mentre più di 73.000 hanno trovato rifugio nelle scuole. Il direttore dei servizi di ambulanza nella Striscia di Gaza ha avvertito che l’enclave palestinese “sta affrontando una situazione umanitaria catastrofica che non si vedeva da 20 anni”.
Lo riporta Al Jazeera, riferendo che almeno cinque equipaggi delle ambulanze sono stati uccisi dai raid israeliani. Riferisce Medici Senza Frontiere che le forze israeliane sabato abbiano colpito una clinica e un’ambulanza davanti all’ospedale Nasser, nel Sud di Gaza uccidendo un’infermiera, un autista di ambulanza e danneggiando una stazione di ossigeno. Gli altri ospedali, sovraffollati e dipendenti dagli aiuti internazionali, stanno usando gli ultimi generatori elettrici ancora funzionanti per fare fronte al gran numero di feriti in arrivo.
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I bambini uccisi. “Con l’intensificarsi dell’escalation in Israele e a Gaza, il numero di bambini coinvolti nella violenza è in aumento. Tra i palestinesi uccisi a Gaza almeno 78 erano bambini. Il numero di bambini uccisi in Israele non è ancora stato confermato”. Lo fa sapere Save the Children. “A Gaza – afferma la Ong – gli attacchi aerei hanno raso al suolo le abitazioni dei bambini e delle loro famiglie, mentre almeno tre scuole e un ospedale sono stati danneggiati. Anche un centro medico in Israele sarebbe stato colpito dal lancio di razzi. Tutte le scuole in Israele e a Gaza sono chiuse, interrompendo ancora una volta l’accesso dei bambini all’istruzione, da anni vittima delle ripetute escalation, in particolare a Gaza. Le notizie di bambini palestinesi uccisi e feriti negli attacchi aerei, e di bambini israeliani rapiti e tenuti in ostaggio – prosegue Save the Children – rafforzano i timori di un tributo psicologico senza precedenti”.
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Hamas: nessun negoziato possibile con Israele. “Nessun negoziato possibile” al momento con Israele. Lo ha detto un funzionario di Hamas a Doha in Qatar. “L’operazione militare continua e la resistenza, guidata dalle Brigate Al-Qassam (braccio armato di Hamas), continua a difendere i diritti del nostro popolo, per questo motivo al momento non è possibile alcun negoziato sulla questione dei prigionieri o altro” con Israele, ha detto Hossam Badrane, membro dell’ufficio politico di Hamas nella capitale del Qatar. “La nostra missione ora è fare tutto il possibile per impedire che l’occupazione continui a commettere massacri contro la nostra gente a Gaza, prendendo di mira direttamente le abitazioni civili”, ha aggiunto.
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S’infiamma anche il fronte Nord. Le sirene di allarme aereo sono risuonate nel nord di Israele, al confine con il Libano. Lo riportano i media israeliani. L’allarme è risuonato nel Consiglio regionale di Mevo’ot Hahermon e nelle città di Yiftah e Ramot Naftali. La difesa aerea israeliana ha fatto sapere di aver intercettato alcuni razzi provenienti dai territori libanesi. L’esercito ha ucciso i sospetti che si erano infiltrati dal Libano in territorio israeliano.
Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che i soldati stanno ancora setacciando la zona e che elicotteri stanno “colpendo nell’area”. L’esercito israeliano ha attaccato postazioni degli Hezbollah in Libano dopo l’infiltrazione di miliziani nel suo territorio. Lo riferiscono alcuni report, ripresi dai media. L’esercito ha anche fatto sapere che due colpi di mortaio sono stati sparati dal Libano verso Israele. Intanto il Comune di Kiryat Shmona, centro importante del nord, ha ordinato ai suoi cittadini di andare nei rifugi.
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La scure europea. L’Unione europea ha deciso la “sospensione immediata” dei pagamenti destinati allo sviluppo dei territori palestinesi, in attesa del riesame dei programmi di assistenza già messi in campo (691 milioni di euro). Lo ha annunciato il commissario per l’Allargamento Oliver Varhelyi, sottolineando che “la portata del terrore e della brutalità contro Israele e il suo popolo è un punto di svolta. Le cose non potranno andare avanti come al solito”.
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Gaza si prepara al peggio. Ad una immane carneficina, mentre Tel Aviv e Gerusalemme appaiono città fantasma. Gli Stati Uniti si attendono che Israele lanci un’ampia operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali Israele avrebbe chiesto agli Stati Uniti altri missili per l’Iron dome, bombe di piccolo calibro, munizioni per mitragliatrici e una maggiore cooperazione nella condivisione di informazioni di intelligence. È solo questione di ore. Le ore che precedono l’apocalisse di fuoco.
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Ieri sera il vertice a cinque. È il formato della riunione che si è tenuta ieri stasera per fare il punto sulla situazione in Israele. A prendervi parte anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni assieme agli altri leader in videocollegamento, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Rishi Sunak.