Il rapporto di Actionaid

Bilancio del Cpr in Albania: spesi 114mila euro al giorno, zero risultati

Oltre 74 milioni spesi per costruire i centri di Gjader e Shengjin voluti dal governo, operativi per soli 5 giorni. E le opposizioni insorgono

Politica - di Angela Stella

25 Luglio 2025 alle 12:00

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AP Photo/Vlasov Sulaj
AP Photo/Vlasov Sulaj

L’operazione Albaniaè il più costoso, inumano e inutile strumento nella storia delle politiche migratorie italiane. 570mila euro sono i pagamenti fatti dalla Prefettura di Roma all’ente gestore Medihospes per 5 giorni di reale operatività: 114mila euro al giorno per detenere 20 persone, tra metà ottobre e fine dicembre 2024, liberate poi tutte in poche ore: a sostenerlo ActionAid e UniBari, che per la prima volta hanno ricostruito quanti milioni sono stati effettivamente impegnati per l’allestimento fino a marzo 2025, nonostante i centri non siano stati completati. I dati sono ora pubblici sulla piattaforma “Trattenuti”.

Secondo il rapporto, a Gjader, a fine marzo 2025, “erano stati realizzati 400 posti: per la sola costruzione (compresa la struttura non alloggiativa di Shengjin) sono stati sottoscritti contratti, con un uso generalizzato dell’affidamento diretto, per 74,2 milioni. L’allestimento di un posto effettivamente disponibile in Albania è costato oltre 153mila euro. Il confronto con i costi per realizzare analoghe strutture in Italia è impietoso: nel 2024, il Ctra di Porto Empedocle (AG) è costato 1 milione di euro per realizzare 50 posti effettivi (poco più di 21.000 euro a posto)”. “Alla luce di ben 263 posti vuoti sul totale di 1164 disponibili” in Italia, ha spiegato Fabrizio Coresi, esperto di migrazioni per ActionAid, “il tentativo di utilizzare il Cpr di Gjader per detenere la popolazione straniera irregolare presente in Italia appare del tutto irrazionale e illogico”. Sempre secondo lo studio congiunto, la giustificazione principale per l’esistenza dei Cpr è che rendano più efficace la politica di rimpatrio. Ma il ricorso alla detenzione aumenta solo i costi economici ed umani dei rimpatri e, pur prevedendo tempi più lunghi (fino a 18 mesi, dal settembre 2023), non incide sul numero di rimpatri effettuati. Nel 2024 si registra il minimo storico dal 2014: solo il 41,8% (2.576) delle persone in ingresso in un centro di detenzione, su un totale di 6.164, è stato rimpatriato”.

Nel sistema detentivo, i richiedenti asilo sono cresciuti negli ultimi anni, arrivando a essere oltre il 45% delle persone trattenute nel 2024. Il 21% di questi non aveva ancora ricevuto un provvedimento di allontanamento, ma erano trattenuti solo in quanto richiedenti asilo. “L’utilizzo della detenzione come strumento della politica d’asilo segna un cambio di paradigma epocale, che pone gravi interrogativi circa gli obiettivi di uno strumento così impattante sui diritti fondamentali delle persone”, ha sottolineato Giuseppe Campesi, dell’Università di Bari. “Giorgia Meloni deve chiedere scusa agli italiani – ha commentato la segretaria del Pd Elly Schlein – perché i numeri relativi ai costi della sua illegale operazione Albania sono un insulto anche a quei milioni di persone che oggi si trovano in difficoltà. Non solo viola i diritti fondamentali dei migranti, tanto che quelle prigioni sono rimaste vuote. Ma dopo aver passato anni a blaterare contro i famosi 35 euro al giorno per l’accoglienza, un rapporto redatto dall’Università di Bari e ActionAid conferma come sia stata sperperata la cifra astronomica di 114mila euro al giorno a persona migrante detenuta nei centri in Albania. Quasi 5 volte tanto quello che è il reddito medio di un italiano”. Ha aggiunto poi il segretario di +Europa, Riccardo Magi, che spesso si è recato in Albania in visita alle strutture: “Il Cpr di Gjader in Albania si rivela uno strumento inutile, costoso e secondo noi anche illegittimo. Lo avevamo previsto al momento della discussione in Parlamento di quel protocollo con l’Albania e abbiamo contestato al governo, anche prima che entrasse in funzione, che sarebbe stato uno sperpero di risorse dei contribuenti italiani, i quali si dovrebbero ribellare a un governo che brucia centinaia di milioni di risorse degli italiani, invece che spendere soldi nella sanità e nella scuola. Tutto questo perchè Meloni deve fare il verso a Trump”.

“Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani con Piantedosi e tutto il governo hanno messo la firma e il sigillo su un enorme, vergognoso spreco di denaro pubblico perpetrato mentre tagliano fondi pubblici ovunque e lasciano in enormi difficoltà sanità, istruzione, contrasto alla povertà e investimenti per lo sviluppo. Lo abbiamo denunciato dal primo giorno, ormai è uno spreco di denaro pubblico conclamato e certificato. Devono vergognarsi”, ha dichiarato il deputato M5S Alfonso Colucci, capogruppo M5S in commissione Affari Costituzionali. Di “fallimento annunciato” hanno parlato Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, deputati di Alleanza Verdi e Sinistra: “Quanto emerge oggi dallo studio di ActionAid e dell’Università di Bari è la drammatica conferma di ciò che denunciamo da mesi: il progetto dei CPR in Albania è un gigantesco fallimento, sul piano politico, economico e dei diritti umani”.

25 Luglio 2025

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