Il caso della nave ong Aurora
Al governo Meloni non è bastato Cutro, sequestrata altra nave di soccorso: vogliono più morti in mare
Sicuramente la Aurora non ha commesso nessun reato attraccando a Lampedusa. Probabilmente le autorità che l’hanno sequestrata hanno commesso il reato di interruzione di azione di soccorso.
Politica - di Piero Sansonetti
Le autorità italiane (cioè il governo), hanno deciso di sequestrare per 20 giorni la nave veloce “Aurora” della Ong Sea Watch, per impedirle di svolgere il servizio di soccorso ai naufraghi. Venti giorni ferma vuol dire che non potrà realizzare uno o due o tre salvataggi. E probabilmente moriranno sott’acqua alcune decine di persone che avrebbero potuto salvarsi. Il motivo del sequestro è un “grave gesto di indisciplina”, che peraltro non c’è stato.
L’Aurora aveva salvato dall’annegamento 70 naufraghi e aveva ottenuto di potere sbarcare a Pozzallo. Però il mare si era alzato, e anche il vento, e Aurora ha chiesto e ottenuto il permesso di attraccare a Lampedusa, che è molto più vicina al punto dove era avvenuto il soccorso. Le autorità italiane hanno stabilito che questo gesto è una violazione della legalità e l’ha punita con il sequestro. Hanno detto: non è vero che il mare era così in tempesta. Potevano farcela ad arrivare a Pozzallo. Si capisce bene che la motivazione del sequestro è del tutto pretestuosa e che l’effetto del sequestro è l’ostacolo all’attività di soccorso di una nave la cui funzione è quella di salvare vite umane. Sicuramente la Aurora non ha commesso nessun reato attraccando a Lampedusa. Probabilmente le autorità che l’hanno sequestrata hanno commesso il reato di interruzione di azione di soccorso.
Questo succede poche ore dopo che la magistratura ha mandato a processo alcuni militari per il mancato soccorso a Cutro, due anni fa, quando morirono più di cento persone tra le quali molti bambini. I magistrati accusano questi militari di disastro colposo e omicidio plurimo. Altri magistrati, ricorrendo contro l’assoluzione di Salvini per il blocco dello sbarco di Open Arms (2019), hanno osservato che esiste una sentenza della Cassazione che stabilisce l’obbligo per l’Italia di assegnare il porto sicuro più vicino alle navi che hanno compiuto un soccorso. Perché il governo, e il ministro Piantedosi, e i prefetti, non tengono conto di tutto ciò? Loro dicono: è deterrenza. Che vuol dire? Vuol dire più morti più i profughi saranno scoraggiati. Ma ci sarà un limite al cinismo? O no?