Il report delle ong
La strage del decreto Piantedosi: in due anni oltre 4mila morti annegati nel Mediterraneo
In due anni le navi delle ong hanno dovuto percorrere 135mila km. Nei 735 giorni in cui sono state tenute lontane dal Mediterraneo, quante persone sono scomparse? Quante ne hanno catturate i libici? Certo è che da quando c’è il dl Piantedosi ne sono morte 4225
Cronaca - di Valeria Taurino

Centotrentacinque mila chilometri, quasi tre volte e mezzo il giro del mondo. Ecco il crudele “girotondo” con cui il governo Meloni prova a disinnescare la missione di SOS MEDITERRANEE e delle altre organizzazioni che si occupano di soccorso in mare nel Mediterraneo. Ecco l’effetto della combinazione Porti lontani e decreto Piantedosi sulle nostre operazioni umanitarie lungo la rotta migratoria più letale al mondo. Oggi, alla Camera, abbiamo presentato il nostro Report. I numeri, freddi e impietosi, restituiscono immediatamente la dimensione di questo assurdo tentativo di sabotaggio nei confronti di chi salva vite in mare e, molto più gravemente, di chi la vita avrebbe diritto ad averla salva. Il Mediterraneo centrale – che già la politica degli ultimi 8 anni aveva inevitabilmente trasformato in una fossa comune – è diventato ancora più pericoloso per le persone che provano ad attraversarlo: nei 735 giorni totali in cui le navi delle Ong sono state tenute lontane dall’inizio del Governo Meloni, quante persone sono scomparse o sono state intercettate dalla guardia costiera libica?
La cosa certa è che nei due anni di applicazione del Decreto Piantedosi, sono morte 4225 persone in quel tratto di mare: di fronte a questa tragedia, il prezzo più alto delle politiche italiane è stato pagato sulla pelle delle persone, ostacolando in ogni modo chi lavora per salvare uomini, donne e bambini. Dopo anni, quello che colpisce è l’indifferenza davanti a questi numeri, davanti alla mole enorme, gigantesca, di questa tragedia, davanti all’inutile crudeltà di politiche che non sono solamente crudeli, immorali e illegali, ma sono persino completamente inefficaci. E allora forse, davanti ai numeri, dovremmo mettere i volti e le storie di queste persone: poche settimane fa, l’equipaggio della Ocean Viking si è trovato in una situazione drammatica, dover rianimare una bambina siriana di 7 anni. La bimba, che soffriva di problemi pregressi, viaggiava assieme a centinaia di altre persone su un barcone di legno stracarico. Il suo cuore, proprio sul finire, non ha retto: è collassata a bordo dell’imbarcazione di fortuna proprio durante il soccorso, ed è arrivata sul ponte della Ocean Viking senza sensi. I nostri soccorritori e soccorritrici hanno provato di tutto, davanti agli occhi attoniti di padre, madre e sorella della bimba. Dopo 45 minuti di massaggio cardiaco sono riusciti a far ripartire il suo cuore prima di evacuarla a bordo di un elicottero delle forze maltesi. Abbiamo poi saputo che non ce l’ha fatta, è deceduta all’ospedale di Malta.
- Il decreto spazza-Ong finisce alla Consulta, era ora!
- Decreto Flussi, è legge la “vendetta” di Meloni contro magistrati e Ong: segreto sui mezzi a Paesi terzi per fermare i migranti
- Cosa c’è nel decreto Flussi, in una legge tutte le ossessioni di Meloni: profughi, toghe e Ong
- Geo Barents lascia il Mediterraneo, il governo Meloni vince la sua guerra alle Ong: “Colpa di leggi insensate”
Queste sono le storie dietro ai numeri, queste sono le tragedie umane che parte della politica ha deciso di ignorare. Cosa dice il cuore di una madre, davanti a una tragedia di questo genere? Quello che vogliamo dire è che queste politiche hanno conseguenze reali su persone reali, se ci dimentichiamo questo smettiamo di essere umani. Da parte nostra, ci auguriamo, ancora una volta, un cambio di rotta: che il governo garantisca il rispetto del diritto marittimo internazionale e decida la fine della consuetudine di assegnare porti di sbarco lontani, che prolungano inutilmente le sofferenze dei naufraghi a bordo delle navi delle Ong; inoltre, chiediamo di revocare il decreto-legge 1/2023 e il decreto –legge 145/2024 eliminando tutte le restrizioni che ostacolano le operazioni di soccorso.
* SOS MEDITERRANEE