Rapporti tesi tra Vaticano e Israele

Gaza, la fame come arma di sterminio: Israele attacca ancora i civili in fila per il cibo, oltre 30 morti

Esteri - di Redazione

19 Luglio 2025 alle 12:44

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Gaza, la fame come arma di sterminio: Israele attacca ancora i civili in fila per il cibo, oltre 30 morti

La fame come arma di sterminio. Ancora una volta l’esercito israeliano ha colpito i civili palestinesi in fila ai centri di distribuzione gestiti dalla Gaza Humanitarina Foundation a Rafah.

Il bilancio provvisorio è gravissimo: secondo quanto riferisce il Nasser Medical Complex, citato da Al Jazeera, i morti sono almeno 32, decine i feriti.

Stando alla ricostruzione fornita all’Afp da Mahmoud Bassal, portavoce della Difesa civile locale, le vittime si trovavano nei pressi di un centro situato a sud-ovest di Khan Younis e altre quattro a nord-ovest di Rafah. Entrambi gli attacchi sarebbero attribuibili, secondo Bassal, a “colpi israeliani”.

In una dichiarazione la Gaza Humanitarian Foundation ha negato che si siano verificati incidenti nei pressi dei suoi siti di distribuzione di aiuti. Ha aggiunto che gli spari israeliani segnalati, e che avrebbero ucciso oltre 30 persone, sono avvenuti lontano dai siti e ore prima della loro apertura. “Abbiamo ripetutamente avvertito le persone in cerca di aiuto di non recarsi nei nostri siti durante la notte e nelle prime ore del mattino”, ha affermato l’organizzazione, finanziata da Israele e Stati Uniti. Sulla stessa linea l’IDF: per le forze di difesa di Israele “i soldati hanno operato per impedire ai sospetti di avvicinarsi, hanno intimato loro di allontanarsi e, poiché non hanno obbedito, le truppe hanno sparato colpi di avvertimento“. Un portavoce dell’IDF ha aggiunto che “l’incidente si è verificato a un chilometro di distanza dal punto di distribuzione più vicino e durante la notte, quando il sito non era aperto per la raccolta degli aiuti” e che “l’incidente è oggetto di ulteriori verifiche“.

Le autorità israeliane non hanno ancora commentato l’accaduto: l’IDF ha rivendicato al contrario di aver colpito 90 obiettivi militari a Gaza nelle ultime 24 ore con attacchi aerei e di terra. Nel comunicato delle forze di difesa israeliane si parla di scoperta e distruzione di “infrastrutture terroristiche nell’area di Beit Hanoun”, mentre a Gaza City sarebbero state distrutte “postazioni di lancio, di cecchini e depositi di armi”.

Obiettivo israeliano che, al di là delle dichiarazioni del primo ministro Benjamin Netanyahu, che aveva parlato in un colloquio con Papa Leone XVI di un accordo “vicino”, è la distruzione totale della Striscia di Gaza e la cacciata forzata della popolazione palestinese dall’enclave.

Un target non così lontano, almeno secondo quanto denunciato alla stampa israeliana dal direttore dell’Istituto dei Sistemi di Informazione Geografica all’Università Ebraica di Gerusalemme, Adi Ben-Nun. Gli incessanti bombardamenti in atto dall’8 ottobre 2023 hanno di fatto raso al suolo la Striscia: il 70% delle aree è inabitabile.

“I residenti di Gaza non hanno più case dove tornare. Il mondo che hanno conosciuto e le loro vite di una volta sono semplicemente spariti per sempre”, denuncia Adi Ben-Nun dopo aver analizzato centinaia di immagini satellitari della Striscia e ricorrendo anche ad un algoritmo per valutare la scada delle devastazioni.

E a proposito dei rapporti tra Vaticano e Israele dopo l’attacco militare dell’IDF contro la chiesa della Sacra Famiglia di Gaza City, su quanto accaduto alla parrocchia cristiana vanno segnalate le parole durissime pronunciate dal  di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, in un’intervista al Tg2 rilanciata da media vaticani. “Per quanto riguarda questo episodio, è uno sviluppo drammatico, diamo tempo, quello che è necessario, perché ci dicano che cosa è effettivamente successo, se è stato veramente un errore, cosa di cui si può legittimamente dubitare, o se c’è stata una volontà di colpire una chiesa cristiana sapendo quanto i cristiani sono un elemento di moderazione nel Medio Oriente”, sono state le parole del “ministro degli Esteri” di Papa Leone XVI.

di: Redazione - 19 Luglio 2025

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