Tre morti nell'attacco e ferito il parroco
A Gaza in quasi 2 anni uccisi 28 bambini al giorno, più di uno ogni ora
«Negli ultimi 21 mesi ogni giorno sono stati uccisi in media 28 bambini, Considerate questo dato per un momento. Un’intera classe di bambini uccisi, ogni giorno, per quasi due anni» (Catherine Russell, direttrice Unicef
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Il titolo a tutta pagina dell’Osservatore Romano dà conto dell’ultima infamia perpetrata nella Striscia: Gaza, bombe sulla parrocchia. Il bilancio del raid israeliano sulla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City, nel nord della Striscia, è salito ad almeno tre morti e nove feriti. Lo ha riferito il Patriarcato latino di Gerusalemme su X, precisando che due dei feriti sono in condizioni “critiche” e altri due in “gravi condizioni”, mentre il parroco Gabriel Romanelli ha riportato ferite lievi. Secondo il Patriarcato, “le persone che si trovavano nel Complesso della Sacra Famiglia avevano cercato rifugio nella chiesa, sperando che gli orrori della guerra potessero risparmiar loro la vita, dopo che le loro case, beni e dignità erano stati già distrutti”. Il Patriarcato ha espresso le sue più sentite condoglianze alle famiglie colpite, ha pregato per una pronta e completa guarigione dei feriti e ha condannato fermamente l’attacco a civili innocenti e a un luogo sacro.
“Sua Santità Papa Leone XIV è profondamente addolorato nell’apprendere la perdita di vite e di feriti causati dall’attacco militare alla chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza e assicura al parroco, don Gabriel Romanelli e a tutta la comunità parrocchiale la sua vicinanza spirituale affidando le anime dei defunti all’amorevole misericordia di Dio”. Così il Papa in un telegramma a firma del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. “Il Papa rinnova il suo appello per un immediato cessate il fuoco ed esprime la sua profonda speranza di dialogo, riconciliazione e pace durevole nella Regione”. “La nostra chiesa è molto danneggiata e abbiamo tre morti da piangere. Io sono stato colpito a una gamba. Ma andrò avanti, voglio restare vicino alla mia comunità”, così padre Romanelli, ha riferito al ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo la telefonata intercorsa tra i due dopo il raid. Tra le vittime accertate una custode di 60 anni e una 84enne che stava ricevendo supporto psicosociale all’interno di una tenda della Caritas situata nel complesso della chiesa. Lo ha riferito Caritas Jerusalem. “Preghiamo affinché le loro anime riposino in pace e che questa guerra barbara finisca. Nulla può giustificare l’attacco a civili innocenti”, ha affermato il Patriarcato in una nota.
Padre Romanelli era diventato «famoso» per le telefonate quasi quotidiane di Papa Francesco che ha chiamato la parrocchia fino a due giorni prima di morire: «Vedevamo che era stanco, la sua voce era flebile, ma fino all’ultimo ci ha ripetuto che non eravamo soli perché lui pregava per noi». Già nel dicembre 2023, l’unica chiesa cattolica della Striscia era finita nel mirino dell’esercito quando un cecchino aveva sparato sulla folla nel cortile Papa Francesco condannò gli attacchi alla chiesa cristiana, dicendo che “non c’erano terroristi, solo famiglie, bambini, disabili e suore”. Definì l’atto “terrorismo” e sollecitò la protezione dei civili e delle strutture religiose. Secondo quanto riporta l’Associated Press venti palestinesi sono morti mercoledì vicino a un centro di distribuzione alimentare tra Khan Younis e Rafah gestito dalla Ghf, Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Israele nella Striscia: le vittime sarebbero state schiacciate dalla folla in attesa di acqua e cibo, una situazione che si è verificata più volte negli ultimi mesi. Nella stessa situazione, secondo Hamas, sarebbero morte altre 54 persone, finora, di cui almeno 14 bambini, a causa dei colpi d’arma da fuoco partiti dalle forze israeliane.
La denuncia dell’Unicef
«Negli ultimi 21 mesi di guerra a Gaza, sono stati uccisi più di 17.000 bambini e 33.000 sono stati feriti. Ogni giorno sono stati uccisi in media 28 bambini, l’equivalente di un’intera classe. Considerate questo dato per un momento. Un’intera classe di bambini uccisi, ogni giorno, per quasi due anni»: è quanto ha detto Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef, nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, parlando di quanto l’esercito israeliano sta facendo a Gaza dall’inizio del conflitto, in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. «Questi bambini non sono combattenti – ha rimarcato – vengono uccisi e mutilati mentre fanno la fila per ottenere cibo e medicine salvavita. La settimana scorsa, 15 palestinesi, tra cui nove bambini e quattro donne, sono stati uccisi in un attacco mentre aspettavano in fila le forniture nutrizionali dell’Unicef a Deir al Balah. Lo scorso fine settimana, 10 persone, tra cui sette bambini, sono stati uccisi in un bombardamento mentre raccoglievano acqua potabile […]I bambini che sopravvivono alla guerra a Gaza saranno per sempre colpiti dalle privazioni e dall’esposizione agli eventi traumatici che hanno vissuto. Già prima dell’inizio della guerra, metà della popolazione infantile di Gaza aveva bisogno di assistenza psicologica e di salute mentale. Oggi, tutti i bambini di Gaza hanno bisogno di questi servizi. Migliaia di bambini hanno urgentemente bisogno di assistenza medica d’emergenza. I bambini con ferite traumatiche e gravi condizioni mediche preesistenti sono a rischio di morte perché le cure mediche di cui hanno bisogno non sono disponibili nella Striscia di Gaza» ha aggiunto Russell. Così a Gaza uccidono l’infanzia. E il mondo sta a guardare.